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Rai 13 Giu 2007

L'Usigrai ai giornalisti dell’Azienda: “Salviamola insieme!” Oggi un giorno di sciopero audio-video Fnsi: “Il Parlamento ascolti il malessere dei giornalisti del servizio pubblico”

''C'è bisogno di tutto lo straordinario patrimonio di professionalità del servizio pubblico per cambiare strada. L'attuale ci porta verso il baratro. Salviamo insieme la Rai! Non c'è più tempo da perdere''. È il senso dell'appello che il segretario dell'Usigrai, Carlo Verna, rivolge a tutti i giornalisti dell'azienda spiegando in una lettera le ragioni dello sciopero audio-video proclamato per il 13 giugno.

''C'è bisogno di tutto lo straordinario patrimonio di professionalità del servizio pubblico per cambiare strada. L'attuale ci porta verso il baratro. Salviamo insieme la Rai! Non c'è più tempo da perdere''. È il senso dell'appello che il segretario dell'Usigrai, Carlo Verna, rivolge a tutti i giornalisti dell'azienda spiegando in una lettera le ragioni dello sciopero audio-video proclamato per il 13 giugno.

Il 12 giugno - ricorda una nota - la segreteria dell'Usigrai incontrerà il Presidente della Camera Fausto Bertinotti, seconda tappa di un giro di sensibilizzazione presso le massime istituzioni dello Stato avviato con il Presidente del Senato Franco Marini. L'astensione dei giornalisti Rai si preparerà anche con volantinaggi presso il centro di produzione di Saxa Rubra, a Roma. Nella lettera, Verna ricorda ai colleghi il ''momento molto difficile che vive l'azienda'' e i ''reali rischi che corre la Rai se non si supera al più presto lo stallo al settimo piano di viale Mazzini, che ci sta ponendo su un pericoloso piano inclinato''. Il segretario dell'Usigrai cita il bilancio 2006, in rosso per circa 80 milioni, ma anche il tentativo del ddl presentato dal ministro Gentiloni di affrontare la situazione affidando a una Fondazione il ruolo di azionista della Rai: ''Abbiamo da tempo chiesto uno stralcio di queste norme sulla governance - scrive Verna - e auspichiamo una corsia preferenziale per discutere degli aspetti della riforma che riguardano la nomina del Consiglio di Amministrazione''. In ogni caso, continua la lettera, ''abbiamo subito bisogno di un'azienda che sia governata, che non veda sistematicamente le proposte del direttore generale bloccate dal consiglio''. Serve perciò ''una ripartenza immediata e indifferibile che dobbiamo determinare con la nostra mobilitazione e con la nostra capacità di focalizzare i problemi più urgenti. Uno fra tutti il ritardo, ulteriormente acuito dall'attuale paralisi decisionale, nel processo di innovazione tecnologica. Siamo noi lavoratori a dover dire 'Basta!'''. (ANSA) La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “La Segreteria della Fnsi è al fianco delle colleghe e dei colleghi della Rai, costretti oggi a fermarsi perché l’azienda di servizio pubblico possa uscire da una crisi devastante. La loro protesta chiede alla politica di dare finalmente alla Rai quell’autonomia senza la quale il servizio pubblico rischia di spegnersi. Vogliamo perciò sperare che il Parlamento sappia ascoltare questo malessere e accelerare la discussione sul disegno di legge che si propone di dare alla Rai una forma di governo meno subalterna alle ragioni dei partiti. Così come chiediamo che allo sciopero sappia rispondere in maniera adeguata il vertice di viale Mazzini: ci sono decisioni non più rinviabili, sotto il profilo editoriale come sotto quello tecnologico, che da troppo tempo vengono tenute bloccate. Il servizio pubblico non può pagare il prezzo di veti immotivati.”

@fnsisocial

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