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Editoria 06 Giu 2014

L’Unità sciopera per continuare a vivere Rossi: “Per il quotidiano non è più tempo di rinvii”

Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Giovanni Rossi, ha dichiarato: “L’Unità sciopera per continuare a vivere. L’ennesimo rinvio di ogni decisione rispetto al futuro del giornale da parte dell’Assemblea dei Soci, che è stata aggiornata al 12 giugno, fa crescere le preoccupazioni rispetto al futuro del quotidiano storico della sinistra italiana. Il Sindacato dei giornalisti chiede che l’azienda presenti, al più presto, un piano di rilancio del giornale.Il Cdr comunica: “Sulla pelle dei lavoratori e alle spalle dei lettori, si stanno portando avanti manovre che minano il futuro de l’Unità. Il ‘giorno decisivo’ è stato il giorno dell’ennesimo rinvio.

Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Giovanni Rossi, ha dichiarato: “L’Unità sciopera per continuare a vivere. L’ennesimo rinvio di ogni decisione rispetto al futuro del giornale da parte dell’Assemblea dei Soci, che è stata aggiornata al 12 giugno, fa crescere le preoccupazioni rispetto al futuro del quotidiano storico della sinistra italiana. Il Sindacato dei giornalisti chiede che l’azienda presenti, al più presto, un piano di rilancio del giornale.
Il Cdr comunica: “Sulla pelle dei lavoratori e alle spalle dei lettori, si stanno portando avanti manovre che minano il futuro de l’Unità. Il ‘giorno decisivo’ è stato il giorno dell’ennesimo rinvio.

Piano che deve avere al centro la salvaguardia del patrimonio professionale rappresentato dalla redazione e dal quale si deve ripartire per costruire le basi del futuro da assicurare a l’Unità. Il Sindacato dei Giornalisti è responsabilmente disponibile al confronto ed alla discussione su base di un piano serio e della piena assunzione di responsabilità da parte di tutti i soci. Ogni ulteriore ritardo mette a rischio la vita stessa del giornale”.

L'UNITÀ IN SCIOPERO, ENNESIMO RINVIO DELL'AZIENDA
"SULLA PELLE DEI LAVORATORI E ALLE SPALLE DEI LETTORI"

“Sulla pelle dei lavoratori e alle spalle dei lettori, si stanno portando avanti manovre che minano il futuro de l’Unità. Il ‘giorno decisivo’ è stato il giorno dell’ennesimo rinvio. L’assemblea dei soci, chiamata a decidere sulla ricapitalizzazione o su una liquidazione della società, ha rinviato il tutto al 12 giugno. Una scelta grave, inaccettabile.
Abbiamo garantito l’uscita de l’Unità, nonostante il mancato pagamento degli stipendi e l’irresponsabilità di un’azienda che nulla ha fatto per supportare adeguatamente il prodotto. Un prodotto che, come dimostrano l’attaccamento dei lettori e il successo dei supplementi legati al novantesimo anniversario della testata (ultimo lo speciale su Enrico Berlinguer), ha ancora un significativo spazio di mercato. Lo stesso senso di responsabilità dimostrato nei fatti dai lavoratori, è fin qui mancato a Matteo Fago, Maurizio Mian, Renato Soru, Maria Claudia Ioannucci e allo stesso Pd, che pur avendo una quota minoritaria nell’azionariato, non può chiamarsi fuori quando è chiaramente a rischio l’esistenza stessa de l’Unità. Per questo domani non saremo in edicola. Per questo, fino al 12 giugno, proseguirà lo sciopero delle firme. Stiamo lottando per mantenere in vita il più grande giornale della sinistra. Non permetteremo a nessuno di mettere a tacere una voce che sempre è stata e vuol continuare ad essere libera”.
IL CDR

EDITORIA: UNITÀ; BONIFAZI, SPIACE CRITICA, PD È IMPEGNATO TESORIERE RISPONDE AL CDR

"Spiace molto che il Cdr dell'Unità imputi una 'irresponsabilità' al Partito Democratico in merito alla situazione economica della testata". Lo scrive Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd, che replica cosi' alla denuncia del cdr della testata. E assicura: "Il Pd è impegnato".
"Come anche il comitato di redazione ha sottolineato – scrive il tesoriere del partito - il Pd detenendo lo 0,01% dell'azionariato de L'Unità, non aveva gli strumenti giuridici necessari per influenzare le scelte che negli anni sono state fatte da chi l'ha amministrata. Nonostante ciò il Pd si è tutt'altro che 'chiamato fuori', impegnandosi, fin da subito, per trovare le soluzioni migliori a tutela del giornale che consideriamo un patrimonio dell'informazione italiana, e delle professionalità che lavorano al suo interno. Siamo ad un fase cruciale e non ci tiriamo indietro. L'impegno in questi giorni è di trovare una soluzione condivisa che consenta la sopravvivenza della testata e la tutela del lavoratori".  (ROMA, 6 GIUGNO - ANSA)

 

EDITORIA: AD UNITÀ,NESSUN RINVIO,ASSEMBLEA A 2/A CONVOCAZIONE

"Non c'è stato nessun rinvio: come accade in tutte le assemblee, l'assemblea dei soci della Nie ha ritenuto opportuno adottare ogni decisione alla seconda convocazione, peraltro prevista il 12 giugno, cioè tra pochi giorni". È la replica dell'ad dell'Unità, Fabrizio Meli, alle proteste del comitato di redazione del quotidiano, che domani non sarà in edicola. (ROMA, 6 GIUGNO - ANSA)

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