L'Unità torna in edicola dopo una lunga assenza. Una notizia che non può che rallegrare, anche se a caratterizzare la vicenda restano alcune ombre che il sindacato dei giornalisti si augura vengano presto spazzate via. Lo dice il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, cui fanno eco il segretario di Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo, e i presidenti e segretari di Aser, Serena Bersani, Assostampa Toscana, Sandro Bennucci, e Lombarda, Paolo Perucchini.
“Il ritorno in edicola dell'Unità è una bella notizia. È però auspicabile che vengano al più presto eliminate le ombre che hanno accompagnato la definizione dell'organico redazionale e dei livelli retributivi. L'editore deve al più presto ristabilire corrette relazioni industriali con la FNSI e le Associazioni regionali di Stampa”. Così ha dichiarato Raffaele Lorusso, segretario generale della FNSI commentando la notizia.
Sul ritorno in edicola del quotidiano fondato da Antonio Gramsci si sono poi espresse anche le Associazioni di stampa del Lazio e, con una nota congiunta, della Toscana, dell'Emilia Romagna e della Lombardia.
“Esprimiamo soddisfazione per questo ritorno - scrivono Associazione Stampa Toscana, Associazione Stampa Emilia-Romagna e Associazione Lombarda Giornalisti - pur avvenuto 11 mesi dopo la chiusura della scorsa estate, ma non possiamo non osservare che il territorio e le sedi territoriali sono state fortemente penalizzate, così come penalizzati sono risultati i colleghi delle sedi distaccate ai quali è stato chiesto repentinamente di trasferirsi a Roma in pochissimi giorni, senza tener conto della loro situazione e dei carichi familiari.
Riteniamo grave che, con il forte ridimensionamento, oltre che della Lombardia, della Toscana e dell'Emilia Romagna siano stati penalizzati proprio quei territori in cui il quotidiano fondato da Antonio Gramsci è storicamente più radicato.
Riteniamo dunque indispensabile che la Fnsi, insieme con le associazioni territoriali interessate, ottenga al più presto un incontro con l'azienda per parlare dello sviluppo del giornale e della redazione”
“È un bel giorno per il giornalismo italiano”, scrive il segretario dell’Associazione stampa Romana, Lazzaro Pappagallo. “L'apparizione in edicola di un quotidiano ci fa sempre piacere. Il piacere aumenta esponenzialmente quando si tratta de l'Unità. Non solo per la lunga storia del quotidiano fondato da Gramsci ma perché 11 mesi di assenza dagli schermi radar sembravano aver sancito il de profundis della testata”.
“La determinazione dei colleghi, l'impegno degli editori,
del direttore sono stati premiati. E speriamo che questo sforzo sia premiato
anche dalle vendite. Il momento felice non può esimerci però – prosegue la nota
di Pappagallo - dal ricordare le vicende del passato recente. Ad un passo dal
fallimento, abbiamo visto cambiare di casacca editori che hanno lasciato la
mano per vicende giudiziarie, direttori che hanno selezionato il personale e
perso la carica, tavoli sindacali in cui le firme non coincidono con i concreti attuatori dei patti. Il bisogno di
chiudere la partita in tempo per assicurare la sopravvivenza del giornale ha
aumentato la confusione e fatto, troppo spesso, di necessità virtù”.
“Con il giornale in edicola è il tempo per editore e direttore – conclude il
segretario di Stampa Romana - di riallacciare corrette relazioni sindacali con
la Federazione, con le associazioni regionali di stampa, con il comitato di
redazione. Si può fare aderendo al tavolo di trattativa nazionale convocato
dalla FNSI. È una condizione essenziale per una navigazione non tempestosa nel
mare dell'editoria proprio ora che la nave è tornata in acqua”.