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Editoria 02 Gen 2013

L'Osservatore Romano punta di più sul pubblico femminile

Quotidiano che tradizionalmente è letto da ecclesiastici, diplomatici e uomini di cultura, l'Osservatore Romano punta oggi sempre di più anche sul pubblico femminile. A partire da oggi, annuncia il giornale diretto da Giovanni Maria Vian, l'inserto "Donne, Chiesa, Mondo" esce il 2 di ogni mese ed è possibile sottoscrivere un abbonamento annuale.

Quotidiano che tradizionalmente è letto da ecclesiastici, diplomatici e uomini di cultura, l'Osservatore Romano punta oggi sempre di più anche sul pubblico femminile. A partire da oggi, annuncia il giornale diretto da Giovanni Maria Vian, l'inserto "Donne, Chiesa, Mondo" esce il 2 di ogni mese ed è possibile sottoscrivere un abbonamento annuale.

"Speriamo così - scrive nell'editoriale Lucetta Scaraffia - che faccia parte della vita di un numero di lettrici/lettori sempre più ampio. Diciamo lettori, oltre che lettrici, perché non solo su queste pagine scrivono anche uomini, ma pure perché noi ci rivolgiamo anche ai lettori di genere maschile. Sia per informarli della varietà e della ricchezza della presenza femminile nella vita della comunità cattolica in particolare, ma in sostanza cristiana, sia perché, di fronte a questo punto di vista, si rendano conto con maggiore consapevolezza della loro identità".
Secondo la Scaraffia, che è docente di storia contemporanea all'Università La Sapienza di Roma, "il riconoscimento e la conoscenza del ruolo femminile presuppongono, infatti, una analoga presa di coscienza della diversità maschile che agisce nella Chiesa, delle sue modalità di vivere l'esperienza religiosa e di trasmetterla, del suo rapporto con le donne. Perché il rapporto fra donne e uomini non è riconducibile semplicemente alla constatazione dei diversi gradi di visibilità e di potere, ma deve portare a un interrogarsi sulla necessità di una vitale presenza, nella comunità cattolica, di entrambe le parti che la compongono".
"La vitalità della Chiesa - conclude la professoressa Scaraffia - può riaccendersi solo rispettando quella differenza costitutiva dell'umanità voluta da Dio, e operando per un suo riequilibrio".  (2 GENNAIO - AGI)

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