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Componenti Fnsi 29 Set 2006

L’Ordine non radia Farina Nuova informazione: “Vergogna, dimettetevi!”

Renato Farina, spione reo confesso dei servizi segreti, non sarà radiato dall’albo dei giornalisti. L’Ordine lombardo si è limitato a sospenderlo per un anno. Una sentenza sconcertante che suscita sdegno e vergogna.

Renato Farina, spione reo confesso dei servizi segreti, non sarà radiato dall’albo dei giornalisti. L’Ordine lombardo si è limitato a sospenderlo per un anno. Una sentenza sconcertante che suscita sdegno e vergogna.

E che toglie ogni credibilità a chi l’ha emessa. Noi da anni denunciamo l’obsolescenza della legge del ’63 - quella istitutiva dell’Ordine -, la sua incapacità ad affrontare e regolamentare i tanti cambiamenti anche tecnologici intervenuti nell’industria dell’informazione. Se non abbiamo mai chiesto l’abolizione dell’Ordine è solo perché crediamo nell’autogoverno della categoria come garanzia di autonomia professionale a favore della trasparenza e della democrazia. E proprio per questo chiedevano e chiediamo una radicale riforma della legge del ’63. Ma autogoverno non può significare che una spia reo confessa possa rimanere a far parte della categoria, non può significare abusare del proprio ruolo “istituzionale” per far perdere ulteriore credibilità a tutti noi. Sappiamo che la decisione dell’Ordine lombardo è stata sofferta e ha provocato divisioni. Ma alla fine contano le decisioni. E quella presa dall’Ordine lombardo è offensiva per tutti i giornalisti onesti. E’ stata scritta una brutta pagina della storia del giornalismo italiano. Noi non possiamo pensare di essere rappresentati da chi mantiene nel suo albo spioni prezzolati e reo confessi. A questi consiglieri non rimane che una scelta: quella di dimettersi. Non vi rimane che una scelta onorevole: dimettetevi.

@fnsisocial