Nel corso dell’ultimo seminario organizzato a Fiuggi dal Consiglio Nazionale dell’Ordine per i praticanti (ai sensi di quanto disposto dal punto “i” dell’articolo 35 del contratto nazionale di lavoro), sono stati distribuiti a tutti i praticanti alcuni testi di commento al nuovo contratto di lavoro non conformi alla realtà letterale e sostanziale del contratto stesso. La circostanza ha determinato la necessità di una netta precisazione, che il Segretario generale Franco Siddi ha inviato al Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Lorenzo del Boca, che pubblichiamo.
Gentile Presidente,
da più parti ci viene segnalato che, nel corso dell’ultimo seminario organizzato a Fiuggi dal Consiglio Nazionale dell’Ordine per i praticanti (ai sensi di quanto disposto dal punto “i” dell’articolo 35 del contratto nazionale di lavoro) sono stati distribuiti a tutti i praticanti presenti alcuni testi di commento al nuovo contratto di lavoro messi a punto dal presidente dell’Associazione della Stampa Romana, Fabio Morabito, con la specifica che se ci fossero stati, da parte dei praticanti, dubbi o altre domande, sarebbero stati sottoposti allo stesso collega.
Non avrei e non avremmo nulla da ridire, se la documentazione fosse correttamente riferita ai dati di fatto del contratto, ovvero se si trattasse di posizioni sul contratto proposte in confronto con altre di segno diverso in una sede politica e non di formazione essenziale di base.
Purtroppo abbiamo rilevato gravissime inesattezze accompagnate da opinioni, legittime in quanto opinioni, ma fuorvianti in quanto manipolatrici della realtà del contratto.
Poiché il contratto di lavoro dei giornalisti non è una carta sconosciuta né modificabile da alcuno se non dalle parti contraenti (Fnsi e Fieg), quanto avvenuto nel corso dell’ultimo seminario di Fiuggi non può essere certamente catalogabile come esempio di esemplare lezione sul significato di correttezza dell’informazione, tanto palese è la violazione dell’ “obbligo inderogabile”, per i giornalisti, al “rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede”.
Peraltro risulta che la documentazione sarebbe stata fornita, poco dopo la consueta (per il seminario di Fiuggi) lezione sul contratto collettivo dei giornalisti fatta dal Direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia, come avviene da oltre venti anni, in maniera asettica.
Puoi immaginare, tu, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine da oltre otto anni, giornalista di pregio, già Presidente della Fnsi, protagonista di negoziati per il contratto e per l’applicazione di regole in esso contenute, lo sconcerto e il disorientamento che nei praticanti che si apprestano a prepararsi per l’esame di Stato può determinare apprendere, per esempio, che il cdr oggi è un’altra cosa da quanto era previsto nei contratti che anche tu hai contribuito a stipulare, che i membri dei comitati di redazione hanno perso tutele, che i giornalisti per contratto possono essere demansionati solo per citare alcune delle tante inesattezze e manipolazioni della verità letterale e sostanziale dei fatti.
A poco vale l’avvertenza contenuta in forma anomima che si tratta non degli appunti di una lezione, ma di “alcune considerazioni sul contratto fatte da Fabio Morabito, Presidente dell’Associazione Stampa Romana”.
L’Ordine dei Giornalisti non è una libera associazione; è un organismo giurisdizionale con compiti precisi assegnati dalla legge: la gestione degli Albi e la deontologia professionale.
Mi pare che l’operazione del documento distribuito non rientri in quest’area, ma in un ambito di legittimo confronto politico che non rappresenta elemento di conoscenza della condizione professionale del giornalista impiegato al lavoro secondo le regole del contratto giornalistico Fnsi-Fieg.
Come ti è noto, l’autore del documento distribuito ha avversato pubblicamente i contenuti della rinnovazione contrattuale, criticandone i risultati e invitando i colleghi a votare no al referendum.
Che lui esprima le sue posizioni è certamente - lo ribadisco - legittimo. Meno legittima mi pare la posizione dell’Ordine che, limitandosi a diffondere il parere di una parte (minoritaria) del Sindacato, sembra non solo condividerne le posizioni, ma attribuirle valore di verità sulla materia giuridica del contratto.
Da anni la presenza e la lezione del Direttore della Fnsi ai seminari dell’Ordine per illustrare i contenuti del contratto collettivo è mirata ad una sola finalità: consentire ai praticanti l’apprendimento dei diritti contrattuali, sia ai fini del superamento delle prove di esame, sia ai fini della conoscenza delle tutele nello svolgimento del loro lavoro.
Non è più sufficiente questo? Si ritiene che i seminari di preparazione agli esami debbano essere trasformati in assise politiche di parte? Valuta tu. Io non credo che questo sia un bell’esempio di corretta professionalità, soprattutto quando è l’Ordine a impartirlo ai praticanti.
Ti informo che, data la rilevanza delle questioni che impongono chiarezza, mi vedo costretto a diffondere copia di questa mia, unitamente ai documenti distribuiti dal Cnog a Fiuggi, a tutti i responsabili politico-sindacali delle Associazioni Regionali di Stampa perché possano adottare le azioni di verità che riterranno più idonee nelle aree di loro competenza a tutela della migliore formazione e dei diritti del lavoro dei colleghi che si riferiscono, nella propria attività professionale, alle loro Associazioni territoriali.
Cordiali saluti.
Franco Siddi