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Editoria 28 Apr 2014

L'Ora di Calabria: liquidatore vuole licenziare tutti Siddi: sconcertante iniziativa e inaccettabile decisione

"Il liquidatore intende mandare al piu' presto le lettere di licenziamento all'intero corpo redazionale". E' quanto scritto in una nota del Cdr de L'Ora della Calabria. Da ieri il quotidiano, dopo tre giorni di sciopero del corpo redazionale, non e' piu' edicola per la decisione del liquidatore della societa' editrice di sospendere le pubblicazione e oscurare il sito internet. "Ieri, nel corso di un incontro - prosegue la nota - tra il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e vicesegretario nazionale Fnsi Carlo Parisi, il Comitato di redazione del quotidiano L'Ora della Calabria e il direttore Luciano Regolo, il liquidatore Giuseppe Bilotta, accompagnato dal suo avvocato Ugo Celestino, non ha accolto la richiesta di rimuovere l'oscuramento del sito, mettendo cosi' i giornalisti della redazione che sono rientrati dallo sciopero nella condizione di non poter svolgere comunque il proprio lavoro.

"Il liquidatore intende mandare al piu' presto le lettere di licenziamento all'intero corpo redazionale". E' quanto scritto in una nota del Cdr de L'Ora della Calabria. Da ieri il quotidiano, dopo tre giorni di sciopero del corpo redazionale, non e' piu' edicola per la decisione del liquidatore della societa' editrice di sospendere le pubblicazione e oscurare il sito internet. "Ieri, nel corso di un incontro - prosegue la nota - tra il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e vicesegretario nazionale Fnsi Carlo Parisi, il Comitato di redazione del quotidiano L'Ora della Calabria e il direttore Luciano Regolo, il liquidatore Giuseppe Bilotta, accompagnato dal suo avvocato Ugo Celestino, non ha accolto la richiesta di rimuovere l'oscuramento del sito, mettendo cosi' i giornalisti della redazione che sono rientrati dallo sciopero nella condizione di non poter svolgere comunque il proprio lavoro.

Questo provvedimento, oltre che ingiusto e privo di ogni giustificazione in quanto il sito stesso non risulta di proprieta' della societa' in liquidazione ma di un dipendente amministrativo che lo registro' a titolo privato prima che la stessa societa' fosse costituita". "E' evidente, quindi, che la scelta di oscurare il sito - aggiunge il Cdr - e' stata adottata con il solo intento di tacitare la voce dei giornalisti de L'Ora. Altro fatto sconcertante emerso durante l'incontro e' che il liquidatore intende mandare al piu' presto le lettere di licenziamento all'intero corpo redazionale, intenzione alla quale Parisi, il Cdr e il direttore della testata si sono opposti fermamente in quanto non sono state seguite le procedure previste in materia, annunciando a loro volta che verranno adite le vie legali a tutela del diritto e delle liberta' dei giornalisti gia' piu' volte calpestati". (ANSA 24 aprile 2014). Il liquidatore della C&C, la societa' editrice del quotidiano ''L'Ora della Calabria'', Giuseppe Bilotta, ha inviato una comunicazione al personale amministrativo per ''organizzare gia' da stamattina il ritiro delle attrezzature e di tutto quanto apparteneva alla societa' chiedendo lo sgombero immediato di tutti i locali delle redazioni in affitto''. Lo comunicano in una nota il direttore Luciano Regolo e i giornalisti, preoccupati della messa in liquidazione della societa' e dell'annunciata sospensione delle pubblicazioni.''Nessuno di noi per il momento e' stato licenziato quindi come si puo' impedire di fatto a qualcuno di andare sul posto di lavoro facendoglielo trovare chiuso o senza le strutture necessarie o senza aver avuto alcun preavviso?'', si chiedono il direttore e i giornalisti che aggiungono: ''La sensazione e' che la fretta nasca soltanto da voler far passare nel silenzio le manovre poco chiare che hanno scandito quest'ultimo mese dell'Ora. Manovre che conducono sempre alla volonta' di far passare la testata a De Rose che magari poi l'affidera' ad un altro soggetto (noi sappiamo gia' chi e'), nella trita e purtroppo drammatica logica dell'accurduni che uccide la Calabria''. (ADNKRONOS 22 aprile 2014) SIDDI E PARISI: SCONCERTANTE INIZIATIVA E INACCETTABILE DECISIONE “Troviamo sconcertante e inaccettabile la decisione di cessare le pubblicazioni dell’edizione cartacea e oscurare il sito internet de «l’Ora della Calabria», assunta dal liquidatore Giuseppe Bilotta nel primo giorno di sciopero proclamato dai giornalisti, preoccupati dal grave stato di incertezza sul destino della testata e dei circa settanta lavoratori”. Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi e il vicesegretario nazionale Carlo Parisi, segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, al fianco dei giornalisti del quotidiano calabrese, sottolineano, infatti, che “l’azione di protesta era stata assunta dall’Assemblea per richiamare l’attenzione sul tentativo di spegnere una voce libera e sulla preoccupazione che si potessero profilare gravi conflitti d’interesse e turbative sull’indipendenza dell’informazione”.
“La chiusura – denunciano Siddi e Parisi – sembra un atto ritorsivo, un’inutile e dannosa prova di forza che indebolisce ulteriormente il circuito della stampa libera in Calabria”.
“Il Sindacato dei giornalisti – assicura la Fnsi – resta vicino ai colleghi e lancia un appello alle istituzioni perché sappiano, per una volta, assumere iniziative di garanzia volte a trovare soluzioni trasparenti per la ripresa delle pubblicazioni”.
“Il Sindacato – aggiungono Franco Siddi e Carlo Parisi – si attiverà con l’Autorità Giudiziaria affinché possa essere verificata l’opzione di un affidamento temporaneo di una gestione straordinaria del giornale finalizzata all’individuazione di libere realtà imprenditoriali che possano rilevare la testata senza che, nel frattempo, sia disperso l’unico valore che sta sul tavolo: il bene informazione, immateriale quanto si vuole, ma capace di generare valore economico, oltre che culturale e civile, solo e quando sta in vita e mantiene aperto il filo del dialogo con i cittadini”.
Segretario generale e vicesegretario della Fnsi ritengono che “la cessazione traumatica delle pubblicazioni, persino di quelle on line, che hanno un costo infinitamente basso, e quindi ancor più l’oscuramento sono un danno oggettivo per l’impresa e per chi vi lavora. Senza ravvedimento del liquidatore nominato dalla vecchia proprietà, per quanto sia amaro e come estrema ratio, chiederemo – concludono Siddi e Parisi – l’intervento dell’Autorità Giudiziaria perché si riattivi l’attività editoriale”. Il quotidiano L'Ora della Calabria stamattina non e' in edicola. Dopo la conclusione dei tre giorni di sciopero proclamati venerdi' scorso, il giornale diretto da Luciano Regolo ha cessato ufficialmente le pubblicazioni, come anticipato dal liquidatore Giuseppe Bilotta in una mail spedita alla redazione il 18 aprile. Oscurato anche il sito internet del giornale. Ieri, inoltre, lo stesso Bilotta aveva disposto il ritiro delle attrezzature e di quanto apparteneva alla C&C, la societa' editrice, all'interno delle redazioni periferiche, chiedendo lo sgombero immediato di tutti i locali delle redazioni in affitto. Una decisione subito respinta da direttore e redattori con il sostegno degli organismi sindacali della categoria e un coro di adesioni da parte del mondo politico calabrese. "Il sindacato dei giornalisti da una parte e tutta la redazione dall'altra - dice all'ANSA il direttore Luciano Regolo - stanno portando avanti tutte le azioni possibili per reagire a questo nuovo sopruso e salvare la testata. Intanto, c'e' da registrare che in pochi giorni sulla pagina facebook che abbiamo aperto, 'Salvare l'Ora della Calabra', sono arrivati piu' di seimila follower, a testimonianza della vicinanza e dell'affetto di quanti ci spingono ad andare avanti". "Ieri - aggiunge il direttore - abbiamo dovuto assistere anche alla decisione di sbaraccare tutto, senza essere stati licenziati. Il messaggio che vogliamo lanciare, pero', e' che la testata siamo noi e non intendiamo mollare". (ANSA 23 aprile 2014). Alla fine sembra che "L’Ora della Calabria" chiuderà. Pensiamo che, quello del quotidiano calabrese, sia un caso emblematico dell'informazione e che non sia giusto privare la nostra regione di una voce che ha saputo ritagliarsi - negli ultimi tempi soprattutto - uno spazio indipendente nel panorama editoriale. E' una decisione che non possiamo condividere in quanto fondata su accordi presi a discapito dei lettori e contro la corretta informazione. Ancora una volta - è capitato diverse volte in questi ultimi tempi - esprimiamo solidarietà al direttore ed alla redazione dell’Ora che hanno svolto sempre con dignità il loro lavoro senza venir meno al dovere dell’informazione. Speriamo e chiediamo che si faccia luce su una vicenda che ha mostrato i contorni di una misura ingiusta contro i giornalisti nel momento in cui gli stessi avevano messo in atto un loro diritto - costituzionalmente riconosciuto - allo sciopero per rendere evidenti le storture di una vicenda assurda, prima fra tutte quella riguardante la volontà - annunciata - dello stampatore di voler acquisire il giornale. L'intimidazione e la ritorsione sembrano gli scogli contro i quali la nave della libera informazione calabrese è destinata a naufragare... Francesco Molinari – M5S
Cittadino eletto al Senato
Vice Presidente Comm. Finanze e Tesoro
Capogruppo Comm. Politiche Europee
Membro Commissione Antimafia
Membro Comm. Federalismo fiscale
Membro Consiglio di Garanzia Senato IL PRESIDENTE DELLA CEC, EX VICESEGRETARIO REGIONALE E CONSIGLIERE FNSI, CON I LAVORATORI
L’ARCIVESCOVO GIORNALISTA NUNNARI IN VISITA ALL’ORA: “NEANCHE I MAFIOSI COLPISCONO DI VENERDÌ SANTO” RENDE (Cosenza) – “Sono qui per dirvi: che posso fare? Sono venuto come vescovo, ma anche come giornalista. Sono stato vicesegretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e consigliere nazionale della Fnsi. Una voce libera si spegne, ed è giusto essere qui oggi per starvi vicino in un momento così duro e difficile”. Esprimendo piena solidarietà ed offrendo concreta collaborazione ai giornalisti de “l’Ora della Calabria”, mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo di Cosenza-Bisignano e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, ha visitato, stamane, la redazione centrale del quotidiano reduce dalla seconda notte di occupazione.
Una visita non di circostanza, quella di mons. Nunnari, giornalista pubblicista iscritto al Sindacato Giornalisti della Calabria del quale, per dodici anni, è stato vicesegretario regionale e consigliere nazionale della Fnsi. Ad accogliere il presidente dei vescovi calabresi è stato il direttore Luciano Regolo che, nella sua stanza, custodisce un grande ritratto di Natuzza Evolo alla quale è dedicata la Sezione Calabria dell’Unione Cattolica Stampa Italiana ricostituita, il 7 giugno 2008, nella sede della Fondazione nata per volontà della mistica di Paravati scomparsa il 1° novembre 2009.
Proprio mons. Nunnari, assieme al vescovo di Mileto, Luigi Renzo, hanno tenuto a battesimo la rinascita dell’Ucsi Calabria promossa dal segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, che in quell’occasione aveva consegnato ad honorem, a Natuzza, la tessera numero 1 dei giornalisti cattolici calabresi, oltre al Premio Affabulatore d’oro, ideato e promosso dal Sindacato dei Giornalisti della Calabria, quale tributo alle sue straordinarie doti di “comunicatrice di Verità”.
Luciano Regolo, che alla mistica di Paravati che tutti considerano già santa ha dedicato il libro “Natuzza Evolo – il miracolo di una vita”, edito da Mondadori, a mons. Nunnari ha chiesto le sue preghiere per i 66 lavoratori dell’Ora oggetto dell’avvio di procedura di licenziamento collettivo e un aiuto “per svegliare le coscienze di una terra come la Calabria nella quale si consumano, purtroppo spesso, delle inaccettabili indifferenze”.
Quanto alla brutale chiusura imposta dal liquidatore, l’arcivescovo ha ricordato che “nel libro di Giuseppe Caldarola «Autobiografia di Cosa Nostra», il boss pentito Leonardo Messina dice che la mafia non ammazza solo di venerdì in memoria del venerdì Santo, in cui si ricorda la crocifissione di Gesù Cristo”. “Evidentemente – ha sottolineato mons. Salvatore Nunnari – nel vostro caso non c’è stata neppure questa accortezza”. (giornalisticalabria.it) Sono venuto da vescovo, ma anche come giornalista Sono venuto come vescovo ma anche come giornalista, sono stato vicesegretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e consigliere nazionale Fnsi. Una voce libera si spegne, ed è giusto essere qui oggi per starvi vicino in un momento così duro e difficile”. Così, monsignor Salvatore Nunnari, presidente della Conferenza Episcopale Calabrese e arcivescovo di Cosenza-Bisignano, ha salutato la redazione dell’Ora durante la visita di questa mattina.
“Devo andare a fare il vice-parroco”, ha detto scherzando poiché stava per andare a celebrare la messa a Zumpano, sostituendo il sacerdote ammalato.
Nunnari ha girato per le scrivanie e poi si è fermato nella stanza del direttore, sostando davanti a un quadro che raffigura Natuzza Evolo, opera di Giuseppe Afrune, il ritrattista di Giovanni Paolo II, papa canonizzato questa mattina insieme con Giovanni XXIII. “L’ho conosciuta bene”, ha detto l’arcivescovo riferendosi alla mistica di Paravati su cui a novembre dovrebbe aprirsi l’iter per la beatificazione.
“Un giornale che chiude fa sempre tristezza – ha ribadito Nunnari – e in modo particolare quando porta la voce della libertà come nel vostro caso. Ma a parte questo c’è da considerare un altro aspetto: i lavoratori e le loro famiglie che si trovano improvvisamente senza un reddito e in una situazione molto difficile perché oggi non è certo semplice trovare nuovi sbocchi professionale. Questa è la preoccupazione che mi rende ancora più triste”.
Il presidente dei vescovi calabresi ha, poi, ricordato quando da sindacalista della Fnsi seguì da vicino la “tragedia” della chiusura del “Giornale di Calabria”, “il giornale di Mancini, lo chiamavamo noi. Era guidato da un grande direttore, Piero Ardenti. Andammo a Piano Lago, dove lo stampavano. Non ci fu verso di salvarlo. Ci fu poco da fare. E ora, cosa posso fare per voi? Vorrei aiutarvi”.
Il direttore dell’Ora gli ha risposto che già la sua presenza e la sua preghiera sono uno sprone e un aiuto, in un momento in cui tutta la redazione sta vivendo il calpestio delle libertà sindacali. A Luciano Regolo, che ha ricordato quanto accaduto lo scorso venerdì santo quando, mentre i giornalisti erano in sciopero, il liquidatore ha ordinato la sospensione delle pubblicazioni e l’oscuramento del sito (senza alcuna motivazione né preavviso), Nunnari ha risposto significativamente: «Nel libro “Autobiografia di Cosa Nostra”, scritto da Giuseppe Caldarola, il boss pentito Leonardo Messina dice che la mafia non ammazza solo di venerdì in memoria del venerdì Santo, in cui si ricorda la crocifissione di Gesù Cristo. Evidentemente nel vostro caso non c’è stata neppure questa accortezza».
Nunnari, infine, ha auspicato che la squadra dell’Ora continui a fare il proprio lavoro, magari con una nuova proprietà e che nasca, secondo gli auspici presentatigli dal direttore, un nuovo polo di informazione organizzato in modo trasparente e imprenditorialmente efficace, con logiche proprie del mercato editoriale e non legate ad altri interessi. Poiché proprio la modalità di gestione “strumentale” – ha detto Regolo, spiegando al vescovo lo strano e antieconomico rapporto che legava la società editrice allo stampatore Umberto De Rose che ora vuole acquisire la testata – ha determinato il grave momento finanziario che sta condannando l’Ora nonostante gli ottimi risultati in edicola degli ultimi due mesi. La notte del 18 febbraio la testata subì la censura dell’Oragate (De Rose è ora indagato per violenza privata con Andrea Gentile, figlio del senatore Tonino) e la sera del 18 aprile ha subito inoltre lo spegnimento della propria voce preparatorio all’acquisizione da parte dello stesso De Rose della testata.
Nunnari ha infine benedetto e salutato con affetto l’intera redazione, congedandosi: «Non esitate a chiamarmi se posso fare qualcosa per voi». (L’Ora) 27 aprile 2014 Da http://www.giornalistitalia.it/ NECESSARIO UN TAVOLO ISTITUZIONALE A GARANZIA E TUTELA DEI 66 LAVORATORI IN LOTTA
PARISI (FNSI): “E’ L’ORA CHE INTERVENGA IL PREFETTO” “Il Sindacato Giornalisti della Calabria, anche a nome del Comitato di Redazione de «l’Ora della Calabria», chiede a Sua Eccellenza il Prefetto, Gianfranco Tomeo, un autorevole intervento per l’urgente convocazione di un tavolo di confronto, presso l’Ufficio Territoriale del Governo, alla presenza di tutte le parti in causa, per discutere della vertenza in corso tra i 66 lavoratori del quotidiano nei confronti dei quali, il 24 aprile scorso, il liquidatore del Gruppo Editoriale «C&C», Giuseppe Bilotta, ha comunicato l’attivazione della procedura ex Legge 223/91 artt. 4 e 24 esprimendo l’intenzione di voler attuare, a conclusione della consultazione, un licenziamento collettivo per riduzione di personale che interessa la totalità dei lavoratori”.
Con una lettera al prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomeo, Carlo Parisi, vicesegretario nazionale Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, sottolinea che “la richiesta è dettata dalla drammatica situazione che stanno vivendo i lavoratori, già provati da enormi sacrifici e vessazioni, e alla luce dell’assoluta mancanza di chiarezza e disponibilità da parte del liquidatore che, dopo aver negato ai giornalisti, per una quindicina di giorni, i dati relativi alla situazione contabile, per consentire loro di concretizzare la manifestazione d’interesse per l’acquisizione della testata, ha trasmesso i primi dati parziali solo dopo aver avviato la procedura di licenziamento”.
In precedenza, invece, il liquidatore “aveva consentito la prosecuzione delle pubblicazioni – scrive Parisi – sia cartacee che on line, per «non svalutare il prezzo di mercato della testata» in vista della eventuale cessione ad altri potenziali acquirenti. Dunque, ha usato pesi e misure diversi, guarda caso in coincidenza della proclamazione dello sciopero dei giornalisti che non chiedevano altro che chiarezza sullo stato patrimoniale e sul pagamento delle spettanze dovute”.
Il liquidatore ha, inoltre, “disposto l’oscuramento del sito on line del giornale – rimarca il vicesegretario della Fnsi – cancellando il lavoro dei giornalisti e non consentendo ai lettori e agli abbonati di poter consultare l’archivio, con un provvedimento che ha tutto il sapore della censura”.
“Nella lettera anticipata via fax al Sindacato Giornalisti della Calabria – spiega Parisi - e alle organizzazioni sindacali del personale grafico, poligrafico e amministrativo, Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, Bilotta afferma che ‘la crisi complessiva generale, in particolare del settore editoriale, e il progressivo accrescersi di rilevanti squilibri di natura economico finanziaria, non sostenibili nello svolgimento della normale attività aziendale, hanno portato l’organo decisionale ad assumere la obbligata determinazione di messa in liquidazione della società con conseguente cessazione di ogni attività economica e produttiva’”.
Carlo Parisi rammenta, quindi, al prefetto di Cosenza che “il liquidatore nominato dal Gruppo Editoriale C&C, nella comunicazione inviataci, sostiene che ‘non sono previste misure per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale’ e che ‘saranno eventualmente prese in considerazione in sede di esame congiunto misure a oggi non previste e, ove possibile, concordate tra le parti’. Considerato che la situazione ha ulteriormente aggravato le difficoltà economiche dei lavoratori, che non riescono più a fronteggiare le inderogabili necessità familiari, i giornalisti, seriamente provati da una situazione non più procrastinabile, sottolineano che, nonostante gli immani sacrifici e lo spirito di abnegazione, il liquidatore non è riuscito finora a rasserenare gli animi, anzi ha finito per esasperarli tanto da indurli ad occupare i locali della redazione”.
Dunque, conclude il segretario regionale del Sindacato Giornalisti, “alla luce di questi e molti altri argomenti dei quali i lavoratori vorrebbero rendere partecipe direttamente Sua Eccellenza il Prefetto, si richiede udienza, con connotazione di massima urgenza, alla presenza dei rappresentanti della Fnsi-Sindacato Giornalisti della Calabria, al quale i giornalisti dell’Ora della Calabria sono regolarmente iscritti, ed alle organizzazioni sindacali del personale grafico, poligrafico e amministrativo. A Sua Eccellenza si chiede, inoltre, la disponibilità a tenere in Prefettura, con la Sua autorevole guida, l’esame congiunto previsto dalla procedura ex Legge 223/91 artt. 4 e 24 a garanzia dei lavoratori e di tutti i cittadini che credono ancora nella presenza dello Stato”. Reggio Calabria, 28 aprile 2014 da http://www.giornalistitalia.it/

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