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La copertina del Liberties Media Freedom Report 2025
Internazionale 29 Apr 2025

Libertà dei media, 40 Ong lanciano l'allarme: «In declino in tutta Europa. In Italia preoccupa la Rai»

Pubblicato il 29 aprile il Liberties Media Freedom Report 2025, il quarto redatto dalle organizzazioni per i diritti umani. Sotto i riflettori, fra l'altro, l'indipendenza delle emittenti di servizio pubblico dalle ingerenze politiche, le minacce e aggressioni ai giornalisti, l'uso di spyware, le concentrazioni editoriali.

La libertà dei media, la prima linea di difesa contro l'autoritarismo, si sta sgretolando in tutta l'Ue. I governi influenzano i media assegnando finanziamenti statali agli organi di informazione favorevoli al governo e utilizzando i media del servizio pubblico come strumenti di comunicazione. I giornalisti subiscono minacce e violenze diffuse, con le giornaliste più bersagliate, e si vedono negare le richieste di informazioni da parte dei funzionari pubblici. È quanto sottolinea il Liberties' Media Freedom Report 2025, il quarto redatto da 40 organizzazioni per i diritti umani di tutta l'Ue.

Riguardo all'Italia, il report si concentra sul servizio pubblico. «Le principali preoccupazioni derivano dall'emittente pubblica Rai e dalle sue strutture di governance e di finanziamento, che attualmente la rendono vulnerabile alle interferenze politiche. I giornalisti della Rai devono affrontare pressioni e autocensure senza precedenti», si legge nel testo, che ricorda il caso della cancellazione della presenza tv di Antonio Scurati, nell'aprile del 2024.

I giornalisti rimangono vulnerabili ai discorsi d'odio e alle aggressioni fisiche, in particolare attacchi fisici, soprattutto in occasione di manifestazioni legate al conflitto israelo-palestinese. In Francia, Germania, Grecia, Ungheria e Spagna, i casi di violenza contro i giornalisti durante le proteste sono stati causati dalla polizia. Una quota sproporzionata di molestie e minacce contro le donne è stata osservata in Bulgaria, Italia, Slovacchia e Svezia.

L'uso di spyware contro i giornalisti in molti Paesi europei «continua a essere un problema, soprattutto per i giornalisti esiliati dalla Russia o dalla Bielorussia», spiega ancora il rapporto.

«La concentrazione della proprietà dei media è elevata in Croazia, Francia, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Slovenia, Spagna e Svezia. Nella maggior parte dei casi, ampi segmenti del settore dei media sono controllati da individui o famiglie facoltose, spesso attraverso altre società», prosegue lo studio di Liberties secondo il quale la trasparenza della proprietà dei media continua inoltre a incontrare difficoltà in Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Italia, Malta e Paesi Bassi.

«La libertà di espressione e l'accesso alle informazioni non sono pienamente garantiti ai giornalisti in tutti gli Stati membri. Questo vale soprattutto per i giornalisti indipendenti e quelli di testate critiche nei confronti del governo. Il torrente di odio ha preso di mira i giornalisti negli ultimi anni, in particolare sui social media. L'odio contro i giornalisti rimane un problema serio in Croazia, Germania e Slovenia, che ha preso provvedimenti per sanzionare i media che si adoperano per diffondere discorsi d'odio», spiegano le quaranta organizzazioni.

Il report stila anche una serie di raccomandazioni all'Ue. «L'Unione sta raggiungendo la fase di applicazione delle principali leggi sui media. E ora è essenziale che l'Ue e i suoi organi consultivi per queste leggi lavorino diligentemente e in coordinamento, sia tra loro che con le organizzazioni della società civile e gli altri stakeholder. I legislatori e le autorità nazionali svolgono un ruolo cruciale nel garantire la libertà e il pluralismo dei media attraverso le loro normative e la loro applicazione. Ciò include la salvaguardia dell'indipendenza finanziaria e politica delle autorità di regolamentazione e del servizio pubblico, l'equità e la trasparenza degli aiuti di Stato e delle regole sulla pubblicità, l'applicazione del divieto di utilizzare spyware sui lavoratori dei media e sulle loro fonti o l'implementazione e l'ulteriore protezione contro le Slapp», si legge nel testo. (Ansa - 29 aprile 2025)

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