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Rai 02 Dic 2006

L'emittente calabrese Teleuropa Network chiederà i danni alla Rai Ordine della Calabria: "Caduta di stile di 'Mi manda Raitre'"

L'ufficio legale dell' emittente televisiva calabrese Teleuropa Network ha annunciato di aver deciso di adire le vie legali, chiedendo il risarcimento del danno d' immagine, in relazione alla puntata della trasmissione ''Mi Manda Rai Tre'

L'ufficio legale dell' emittente televisiva calabrese Teleuropa Network ha annunciato di aver deciso di adire le vie legali, chiedendo il risarcimento del danno d' immagine, in relazione alla puntata della trasmissione ''Mi Manda Rai Tre'

''In particolare - secondo quanto ha riferito il legale dell'emittente, Ciro Lenti - l'azione legale sara' promossa nei confronti di tutti coloro che si sono resi protagonisti di atti e comportamenti ritenuti lesivi dell'immagine di Teleuropa Network''. La trasmissione di ieri sera di Rai Tre si e' occupata della vicenda di un giovane cosentino, ospite in studio, che ha partecipato ad un programma di Teleuropa Network e che voleva essere aiutato a ottenere un premio che avrebbe vinto vinto. ''Teleuropa - ha detto ancora l'avvocato Lenti - si impegna a devolvere in beneficenza il ricavato della richiesta di risarcimento danni''. (ANSA) ''Capita che anche una trasmissione impegnata e seria, condotta da un giornalista capace ed intelligente, abbia qualche caduta di stile''. E' quanto viene affermato in una nota dell'Ordine dei Giornalisti della Calabria in relazione alla trasmissione televisiva 'Mi manda Raitre', in onda ieri sera, che ha affrontato una vicenda legata ad un programma dell'emittente privata Ten-Teleuropa network di Cosenza. ''Nel corso della trasmissione - sottolinea la nota - la Tv cosentina, nella quale lavorano fior di professionisti e che e' da sempre considerata una delle televisioni private calabresi piu' impegnate sul terreno dell'informazione, e' stata aspramente criticata per la presunta mancata consegna di un premio (un viaggio) al vincitore di un reality sperimentale. A prescindere che in studio al ragazzo interessato e' stato consentito di dire tutto cio' che voleva, finanche che ai concorrenti era stata data da bere acqua non potabile, mentre all'esponente di Ten presente e' stato concesso poco piu' di un minuto per 'difendersi', cosa grave e' che il conduttore della trasmissione, prendendo spunto dal caso in discussione, si sia arrogato il diritto di ironizzare sulla serieta', l'impegno e la storia dell'emittente e della sua redazione''. ''L'Ordine calabrese - conclude la nota - esprime solidarieta' piena al direttore di Ten, Attilio Sabato, e alla redazione tutta nella convinzione che anni ed anni di lavoro serio e diuturno non possano e non debbano essere sviliti da un giudizio apodittico e superficiale espresso senza conoscere a fondo uomini, strutture e cose''. (ANSA)

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