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Unione Europea 02 Mag 2013

L’editore di Politico abbandona le tv. Ora new media

Robert Allbritton, editore di Politico, il sito che in pochi anni si è imposto a Washington come una delle testate più informate degli umori della politica americana, vuole cedere l'impero televisivo costruito dal padre per concentrarsi soprattutto sulla sua ultima creatura di successo. "Questa è l'età d'oro dell'innovazione dei new media, ed io intendo rimanere sempre all'avanguardia", ha scritto in una lettera inviata ai dipendenti in cui annuncia l'intenzione di vendere le sue otto emittenti televisive, compresa il "gioiello della corona" la Wjla di Washington, nota anche come Abc7.

Robert Allbritton, editore di Politico, il sito che in pochi anni si è imposto a Washington come una delle testate più informate degli umori della politica americana, vuole cedere l'impero televisivo costruito dal padre per concentrarsi soprattutto sulla sua ultima creatura di successo. "Questa è l'età d'oro dell'innovazione dei new media, ed io intendo rimanere sempre all'avanguardia", ha scritto in una lettera inviata ai dipendenti in cui annuncia l'intenzione di vendere le sue otto emittenti televisive, compresa il "gioiello della corona" la Wjla di Washington, nota anche come Abc7.

Con questa decisione Allbritton jr mostra l'intenzione di voler rinnovare l'eredità lasciata dal padre, Joe Allbriton, il texano trapiantato a Washington dove ha fatto fortuna nel settore immobiliare, delle banche e dei media. E' esattamente nel 1974 che Allbritton diventa quello che gli americani chiamano un media mogul con l'acquisto di due emittenti di Washington, allargando poi l'impero con l'acquisto di canali tv in altri cinque stati ed avviando poi il NewsChannel 8, un servizio tv via cavo, nel 1991.
Attivo nel business di famiglia da quando aveva 24 anni, Allbriton jr, che ora ha 44 anni, è diventato presidente ed amministratore delegato del gruppo nel 2001, ma è stato solo dopo la morte del padre, lo scorso dicembre, che ha cominciato a formulare il piano, che avrebbe il sostegno della madre Barbara, membro del consiglio di amministrazione della compagnia sin dalla sua fondazione, dell'abbandono del settore televisivo.
La scelta sarebbe determinata dalla situazione di difficoltà in cui, dopo decenni di vacche grasse, si trovano moltissime emittenti televisive americani, che perdono ascolti, e quindi inserzionisti, di fronte alla sempre più agguerrita concorrenza delle tv via cavo e satellitari, ed ora via Internet, soprattutto per quanto riguarda la fascia di ascolto dei più giovani.
Per questo Allbritton è convinto più che mai che il futuro sia su Internet, con altre iniziative che seguano le orme del sito di informazione politica fondato nel 2007 insieme a due ex giornalisti politici del Washington Post, John Harris e Jim VandeHei e diventato in pochissimo tempo un successo inarrestabile. Lo scorso aprile il sito ha avuto 10 milioni di visitatori, il 17% in più rispetto a quelli dello stesso mese del 2011. E negli ultimi mesi è stata aperta una sezione solo a pagamento, "Politico Pro".
"Cercherò di investire o di lanciare nuove compagnie di informazioni che seguano il modello di Politico" ha scritto ancora nella lettera inviata ai dipendenti senza fornire maggiori dettagli sui piani per il futuro, sottolineando che il sito continua "ad non avere nessun debito ed essere in attivo nel 2013". "Non c'è nessuna possibilità, assolutamente nessuna, che io possa vendere Politico in un accordo" ha concluso riferendosi al pacchetto delle tv messe in vendita che, secondo alcuni esperti, potrebbe far fruttare al gruppo almeno 500 milioni di dollari. (WASHINGTON, 2 MAGGIO - ADNKRONOS/WASHINGTON POST)

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