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Internazionale 07 Giu 2007

L’editore di Condé Nast: il mondo arabo non è ancora pronto per Vogue

Non sono ancora maturi i tempi per un’edizione di Vogue in lingua araba. A stabilirlo sono stati i vertici di Condé Nast, la casa editrice che pubblica la celebre rivista di moda negli Stati Uniti, precisando che al momento c’è troppa violenza in Medio Oriente per una simile mossa.

Non sono ancora maturi i tempi per un’edizione di Vogue in lingua araba. A stabilirlo sono stati i vertici di Condé Nast, la casa editrice che pubblica la celebre rivista di moda negli Stati Uniti, precisando che al momento c’è troppa violenza in Medio Oriente per una simile mossa.

“Nel mondo arabo, o per essere più precisi in quello musulmano – ha spiegato il presidente di Condé Nast, Jonathan Newhouse – ci sono elementi che accettano i valori occidentali, ma ci sono anche potenti elementi fondamentalisti che li rifiutano. Questi ultimi ripudiano la libertà d’espressione, l’uguaglianza di diritti fra uomo e donna e l’espressione della sessualità, tanto per citare tre valori generalmente associati con la nostra rivista”. Newhouse ha quindi ricordato ciò che accadde a Playboy quando tentò di lanciare un’edizione in Indonesia, paese a larghissima maggioranza islamica: “In Indonesia l’editore di Playboy fu processato, nonostante nella versione locale non fossero nemmeno stampate foto di nudo”. Secondo Newhouse, che ha specificato di aver rifiutato un’offerta da parte di un editore degli Emirati Arabi che voleva stampare Vogue, ci sarebbero molti lettori potenziali del magazine in Medio Oriente, “ma sfortunatamente questi vivono nella stessa area di alcuni fra i personaggi più violenti ed estremisti dell’islam”. (9Colonne)

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