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Il vicesegretario Fnsi, Mattia Motta, al Congresso della Ifj dello scorso giugno
Lavoro autonomo 02 Ago 2016

Le proposte dei non dipendenti per la trattativa contrattuale, Motta e Bekar: «Bene l'avanzamento della discussione»

Inclusione contrattuale dei non dipendenti, la loro rappresentanza e agibilità  sindacale, accesso al welfare di categoria, passaggio dei co.co.co. all'Inpgi1, parametri equi per il pagamento dei servizi giornalistici. Sono alcuni dei punti dell'ultimo documento approvato dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi con le proposte per la nuova piattaforma contrattuale e per le iniziative del sindacato dei giornalisti.

Inclusione contrattuale dei non dipendenti, la loro rappresentanza e agibilità sindacale, accesso al welfare di categoria, passaggio dei co.co.co. all'Inpgi1, parametri equi per il pagamento dei servizi giornalistici. Sono alcuni dei punti salienti dell'ultimo documento approvato dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi con le proposte per la nuova piattaforma contrattuale e per le iniziative del sindacato unitario dei giornalisti.

Il documento è stato presentato nei giorni scorsi alla Segreteria e alla Giunta Fnsi, entrando così nel dibattito in corso nella categoria e vedendo alcuni suoi punti inseriti nei documenti di lavoro della Federazione in vista della trattativa per il rinnovo del contratto con gli editori e nell'interlocuzione con il governo.

A darne notizia sono Mattia Motta, vicesegretario Fnsi e presidente della Commissione lavoro autonomo e il coordinatore della Clan, Maurizio Bekar, rendendo noto il documento approvato dalla Clan a Roma nei giorni scorsi (qui il testo).

Motta e Bekar esprimono «soddisfazione» per l'avanzamento della discussione sul lavoro non dipendente: «Un dibattito di cui fanno parte integrante analisi e proposte della Commissione lavoro autonomo. Che, in questo contesto, farà la sua parte per tutelare i troppi giornalisti senza tutele, ma centrali nella produzione dell'informazione italiana».

Tra le proposte condivise dalla segreteria Fnsi, «finalizzare l'intesa con gli editori per l'iscrizione alla Casagit dei collaboratori con un reddito superiore ai 3mila euro, l'introduzione del preavviso di interruzione collaborazione (come del resto si sta profilando nel disegno di legge sullo “smart working”)  e il passaggio dei co.co.co. all'Inpgi1, porterebbero un miglioramento delle condizioni di lavoro» commentano Motta e Bekar.

«Ma bisogna anche ottenere – proseguono – la stabilizzazione dei collaboratori strategici per la produzione editoriale, e l'applicazione di un equo compenso giornalistico, senza le quali le altre tutele ipotizzate avrebbero un peso molto più limitato. È quindi importante che il confronto di merito sul lavoro non dipendente prosegua e che trovi sbocchi concreti anche nella Conferenza di organizzazione sul lavoro autonomo prevista in autunno, e nel Congresso di riforma statutaria della Fnsi. Due appuntamenti importanti, anche per fissare obiettivi e risposte a questa fascia oramai maggioritaria della categoria».

Nella sezione del sito dedicata al lavoro autonomo l’archivio dei documenti della Commissione nazionale.

@fnsisocial

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