Gli attacchi terroristici di Parigi hanno riacceso il dibattito sull’islam e sui musulmani che vivono in Europa. Per illuminare quello che sta accadendo intorno a noi, il mensile ‘Confronti’ ha organizzato, lunedì 23 novembre, in Fnsi, il dibattito “Il terrorismo e la strumentalizzazione religiosa: oltre la paura, i pregiudizi e l’ipocrisia” e lanciato una raccolta di firme "Contro ogni forma di violenza”. Appuntamento in sala ‘Tobagi’ a partire dalle 17.
Lunedì 23 novembre 2015, dalle 17 alle 19, la sala “Tobagi”
della Federazione nazionale della stampa italiana, in corso Vittorio Emanuele
II, 349 a Roma, ospita il dibattito “Il terrorismo e la strumentalizzazione
religiosa: oltre la paura, i pregiudizi e l’ipocrisia”, incontro organizzato
dal mensile ‘Confronti’.
Introdotti dal direttore della rivista, Claudio Paravati, discuteranno di
quanto stiamo vivendo all’indomani dei tragici fatti di Parigi lo storico
Ernesto Galli della Loggia, la teologa Shahrzad Houshmand, il teologo Adnane Mokrani, l’islamologo Francesco
Zannini, il giornalista di Rai News 24 Zouhir Louassini, l’ambasciatore del
Marocco Hassan Abouyoub e il segretario generale del centro islamico culturale
d’Italia Abdellah Redouane. Modera Paolo Di Giannantonio, giornalista Rai Uno.
Gli attacchi terroristici di Parigi del 13 novembre hanno riacceso fortemente
il dibattito sull’islam e sui musulmani che vivono in Europa. Gli attentati di
matrice jihadista avvenuti in Tunisia, in Turchia, in Egitto con l’abbattimento
dell’aereo civile russo, quello in Libano e in Francia, per citare solo gli
ultimi, hanno innalzato il livello di paura e di preoccupazione presso
l’opinione pubblica, con il rischio di fomentare lo scontro sociale, culturale
e civile e scatenare una nuova spirale di violenza e contro-violenza in seno e
fuori dall’Europa.
Urge quindi affrontare questa drammatica situazione con razionalità e
responsabilità per disinnescare un latente scontro culturale e ideologico,
denunciando con determinazione la barbarie criminale di chi, “in nome di Dio”,
uccide e semina il terrore. Urge anche ragionare seriamente sull’origine e
sulle cause di fondo che hanno consentito a questo fenomeno di diffondersi
capillarmente nel mondo per porre un efficace rimedio.
Quanto influiscono il fattore sociale, quello economico e quello religioso
sull’adesione, di tanti giovani che si definiscono musulmani,
all’internazionale del jihadismo? E quanto influiscono invece gli squilibri
geopolitici globali che coinvolgono gran parte del mondo musulmano e –
direttamente e indirettamente – anche l’Europa?
È per affrontare questi interrogativi che la rivista ‘Confronti’ ha organizzato
l’incontro del 23 novembre: un dibattito pubblico con la partecipazione di
intellettuali cristiani, musulmani e non credenti il cui scopo vuole essere
quello di affrontare questo tema scottante e cercare di fornire una chiave di
lettura propositiva che aiuti tutti ad andare oltre la paura, lo scontro
ideologico e i pregiudizi.
La rivista ha anche promosso una raccolta di firme "Contro il terrorismo e
ogni forma di violenza" cui chiunque può aderire visitando la pagina dedicata all’iniziativa o scrivendo a info@confronti.net.