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Editoria 27 Mar 2012

“L’autonomia come risorsa irrinunciabile Un forte patrimonio professionale portavoce delle genti”

Auguri alla Nuova Sardegna, che al compimento dei suoi 120 anni, festeggia con innovazioni editoriali e grafiche, come annunciato oggi dal Gruppo l’Espresso che ne è l’editore. Auguri ai giornalisti e a tutti i lavoratori della testata (dai poligrafici ai dirigenti) per il lavoro con il quale continueranno a dare un’anima e un cuore palpitante a un giornale di lunga storia.Peraltro la sobria cerimonia con cui a Sassari si sono ricordati i primi 120 anni, consente di rivisitare, guardando anche alla storia, il portato e il senso di un giornale locale stabilmente voce qualificata del pluralismo dell’informazione italiana.

Auguri alla Nuova Sardegna, che al compimento dei suoi 120 anni, festeggia con innovazioni editoriali e grafiche, come annunciato oggi dal Gruppo l’Espresso che ne è l’editore. Auguri ai giornalisti e a tutti i lavoratori della testata (dai poligrafici ai dirigenti) per il lavoro con il quale continueranno a dare un’anima e un cuore palpitante a un giornale di lunga storia.
Peraltro la sobria cerimonia con cui a Sassari si sono ricordati i primi 120 anni, consente di rivisitare, guardando anche alla storia, il portato e il senso di un giornale locale stabilmente voce qualificata del pluralismo dell’informazione italiana.

I primi 120 anni sono un’età importante per un giornale nato - per volontà di un gruppo di giovani repubblicani “un po’visionari” e fortemente innovatori - per l’esattezza il 17 marzo del 1892: lo stesso giorno, ma trent’anni prima, dell’Unità d’Italia, un giorno dopo la nascita di un grande giornale del Meridione, Il Mattino di Napoli. Sono trent’anni di distanza che ancora rimangono tra il Sud e le Isole e il resto d’Italia. E i giornali, anche rinnovati e proposti pure nelle soluzioni multimediali, rimangono strumenti preminenti per il confronto pubblico, la tensione civile, la coesione sociale e democratica.
Quelle de La Nuova Sardegna sono pagine di testimonianza giornalistica, di promozione dello spirito critico e della coscienza democratica che hanno dapprima legato il giornale alla sua radice di Sassari e della Sardegna settentrionale fino a farne uno strumento d’informazione rappresentativo dell’intera isola e delle sue popolazioni. La specificità e l’identità di un giornale come La Nuova Sardegna continuano a saldare insieme - nella conferma dei principi ispiratori – le caratteristiche tipiche di un giornalismo locale e regionale con  una visione e i sentimenti di progresso civile italiani e europei. C’è un filo di autonomia e libertà che non si è mai spezzato neanche nei momenti più cupi, tanto che il giornale sospese le pubblicazioni per 21 anni per non sottostare ai sequestri del regime fascista e ha saputo sempre trovare strade nuove di radicamento anche quando ha dovuto affrontare uno dei  primi casi di conflitto di interessi italiani (negli anni ’70 con i due principali quotidiani, La Nuova e l’Unione Sarda in mano al petroliere Rovelli) e il successivo fallimento imprenditoriale. Passato al Gruppo l’Espresso, oggi in capo all’ing. De Benedetti, raggiunti i 120 anni il giornale tenta la nuova sfida di cambiamento e di apertura anche al futuro, giocando le carte dell’integrazione e della multimedialità nel rispetto delle sue radici.
L’autonomia di questo giornale, oggi è una risorsa  irrinunciabile e il valore della Nuova Sardegna sta nelle capacità imprenditoriali e soprattutto nel patrimonio professionale (di giornalisti, di poligrafici, dirigenti e maestranze) chiamati a rinnovare l’impegno per un giornale, portavoce delle popolazioni, difensore civico, soggetto animatore di spirito pubblico. Accanto alla nuova veste grafica e al nuovo progetto editoriale ( che vuole aprirsi alle nuove generazioni, come annunciato dall’amministratore delegato Raffaele Serrao) che parte dal 120° anno, sarà essenziale ora continuare ad avere a cuore, ancora più di ieri, l’autonomia dell’informazione. E ciò ha il suo significato in un giornale dove - come osserva il direttore Paolo Catella - “può anche capitare che un giornalista sbagli ma se sbaglia non lo fa mai per conto terzi”. Il valore dell’autonomia non è mai solo la pretesa di autonomia da altri, bensì identità e consapevolezza di saper fare e di innovare partendo dalle proprie risorse, dalla propria capacità, dalla propria tradizione.
Oggi che molte autonomie sono in crisi o in difficoltà, compresa quella della Regione Sardegna, un giornale rappresentativo e attento al complesso delle questioni isolane nel rapporto con l’Italia e l’Europa è quanto mai indispensabile per tessere il filo dei sentimenti e delle aspettative di progresso che non possono attendere risposta solo da un’autonomia contro qualcuno o qualcosa. Occorre basarsi sull’elemento creativo di autonome proposte avendo riguardo sia al bene della libertà che agli interessi civili della popolazione”. EDITORIA: NUOVA SARDEGNA CAMBIA GRAFICA E FESTEGGIA 120 ANNI
Da domani i lettori della ''Nuova Sardegna'' trovano in edicola un quotidiano profondamente rinnovato oltre ad un inserto di 64 pagine realizzato per festeggiare i 120 anni del giornale. Lo annuncia una nota dell'editore, il Gruppo Espresso, spiegando che cambia la veste grafica.  ''L'obiettivo è rendere il giornale più chiaro, completo, moderno e nel contempo più adatto ad affrontare la sfida del web, dove si registra una forte crescita del sito della 'Nuova'. L'adozione di un nuovo sistema operativo - aggiunge una nota - consentirà ai giornalisti una più naturale e tempestiva interazione tra giornale di carta e informazione in rete.
Il restyling è accompagnato in edicola da un inserto che racconta i fatti salienti della storia sarda di cui il giornale è stato testimone. Dalla Grande Guerra alla rinascita democratica, dalle alterne vicende dell'autonomia regionale alle lotte per il lavoro, dal dramma dei sequestri alle battaglie per l'ambiente. Una storia che ha visto protagonisti grandi personaggi della politica e della cultura: da Antonio Gramsci a Emilio Lussu, da Sebastiano Satta a Grazia Deledda, senza dimenticare che l'isola ha dato i natali a due presidenti della Repubblica, Antonio Segni e Francesco Cossiga. L'ultima parte dell'inserto presenta una scelta di firme illustri che hanno arricchito le pagine della 'Nuova Sardegna' nel corso degli anni: Norberto Bobbio, Giorgio Bocca, Maurice Le Lannou, Antonio Cederna, Federico Fellini, solo per citarne alcune''. (ROMA, 27 MARZO - ANSA)

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