L’Assemblea Nazionale dei Comunicatori Pubblici iscritti all’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale riunitasi a Roma il 21 giugno 2010, unisce la propria voce di dissenso a quella di tutti coloro che si oppongono al Ddl sulle intercettazioni.
Il rispetto della privacy non può essere confuso con l’impossibilità dei magistrati di indagare e dei giornalisti di riferire.
I cittadini debbono conoscere per poter decidere.
Per questo, mentre aderiamo alla giornata nazionale di lotta indetta dai colleghi giornalisti per il 9 luglio, ci auguriamo che la Camera dei Deputati sappia trovare quei necessari correttivi a garanzia delle libertà repubblicane a cominciare dalla prima delle libertà: quella di essere correttamente informati.
Una norma che impedisce alle autorità preposte di svolgere, nel rispetto dei diritti di ciascuno, le indagini e che impedisce ai cittadini il libero accesso alle informazioni non è né di destra né di sinistra.
E’ una norma che allontana il nostro Paese dalle democrazie più evolute dell’Europa e dell’Occidente.
Roma, 21 giugno 2010