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Editoria 16 Gen 2008

L’assemblea dei giornalisti di Famiglia Cristiana: “Inaccettabile il piano di ridimensionamento della Periodici San Paolo”

L’assemblea dei giornalisti della Periodici San Paolo, riunita il 16 gennaio 2008, ascoltata la relazione del CdR all’indomani della riunione con la Direzione generale, che ha illustrato il “Programma di interventi per superare la situazione di crisi economica”,

L’assemblea dei giornalisti della Periodici San Paolo, riunita il 16 gennaio 2008, ascoltata la relazione del CdR all’indomani della riunione con la Direzione generale, che ha illustrato il “Programma di interventi per superare la situazione di crisi economica”,

stigmatizza la scelta dell’Azienda di presentare un piano industriale caratterizzato soltanto da una dettagliata serie di tagli dei costi del lavoro (la cui efficacia, per altro, è tutta da dimostrare) e sostanzialmente privo di credibili progetti di rilancio, accompagnati da adeguati investimenti; rileva che la non chiusura di testate e il non licenziamento di dipendenti è sì un fatto positivo ma che questo viene purtroppo offuscato dall’obiettivo non dichiarato – tuttavia chiaramente leggibile fra le righe – di sfoltire gli organici partendo dalla chiusura delle redazioni di Bologna, Roma, Torino, Venezia, cosa che l’assemblea ritiene inaccettabile,  sia per le gravi difficoltà in cui vengono posti i colleghi,  sia per le conseguenti ricadute negative sulla qualità del lavoro e dei prodotti giornalistici,  sia per il grave danno di immagine che ciò procura tanto nell’ambito della società italiana quanto in ambito ecclesiale, nelle nella sue varie articolazioni (Santa Sede, Chiesa italiana, gruppi, movimenti e associazioni); sottolinea come sia fin qui mancato da parte dell’Azienda un serio esame autocritico relativo alle responsabilità del fallimento del piano di rilancio e delle strategie fin qui seguite; esprime l’accorato rammarico che l’Azienda – così facendo – non s’accorga di fare un ulteriore pericoloso passo verso la marginalizzazione nel mercato italiano, frutto di un impoverimento qualitativo dei prodotti, orgoglioso vanto dei giornalisti della Periodici San Paolo, oltreché importante tassello nel mondo dell’informazione italiana, religiosa e non; dà mandato al CdR di chiedere un incontro urgentissimo alla Proprietà della Periodici San Paolo, nelle persone del Superiore generale, del Superiore provinciale, del coordinatore editoriale e dell’amministratore unico della Psp; impegna il CdR a informare l’assemblea in maniera costante e puntuale dell’andamento del confronto con l’Azienda. Alla luce di quanto precedentemente esposto, l’Assemblea, infine, rigetta il documento, considerandolo irricevibile; approva la scelta del CdR di coinvolgere sin da subito gli organismi territoriali e nazionali del sindacato per un confronto con l’Azienda a difesa sia dei posti di lavoro che della qualità dell’informazione; affida al Comitato di redazione un pacchetto iniziale di 20 giorni di sciopero da proclamare a discrezione dell’organismo sindacale; diffida l’Azienda ad intraprendere iniziative unilaterali prima della conclusione del negoziato nazionale. Giornalisti presenti: 35 Votanti: 35 A favore: 35 Contrari: 0 Astenuti: 0 La mozione viene approvata all’unanimità.

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