A poco più di due mesi dal suo lancio ufficiale, e a un mese dall'inizio delle attività, la nuova agenzia di stampa francese Sipa News è stata messa in liquidazione giudiziaria dal tribunale del commercio di Parigi. Finisce invece in amministrazione controllata Sipa Press, agenzia fotografica dello stesso gruppo (erede dell'omonima, storica agenzia fondata nel 1973 dal fotoreporter turco Goksin Sipahioglu), in attesa di una possibile cessione.
Abbandonato dalla casa madre, l'agenzia tedesca Dapd, che lotta a sua volta per sopravvivere, il gruppo Sipa navigava da tempo in cattive acque finanziarie (con la sola eccezione della divisione Sipa Media, agenzia di servizi, unica entità ancora capace di generare profitti). Nelle ultime settimane, i suoi 120 dipendenti avevano moltiplicato le iniziative per tentare di salvare l'agenzia, la principale delle quali è stato un appello al ministro della Cultura Aurelie Filippetti, in cui le si chiedeva di sostenere, in nome del pluralismo dei media, il progetto di una ''nuova agenzia di stampa francese'' a fianco della storica e onnipresente Agenzia France Presse (Afp).
Messaggio che ha ottenuto il sostegno di un'ottantina di parlamentari socialisti, che non hanno mancato di far notare al ministro che lo Stato francese versa ogni anni circa 120 milioni di euro all'Afp per i suoi abbonamenti, e che si sarebbe quindi potuto permettere di abbonarsi anche a Sipa News.
La battaglia per il salvataggio di Sipa era passata anche per il web, e soprattutto per Twitter, dove attraverso l'account ufficiale dell'agenzia (@Sipanews) i suoi redattori avevano lanciato un hashtag speciale per segnalare i messaggi di sostegno: #Sipathon, gioco di parole tra il nome della testata e Telethon. Iiziativa che ha permesso loro di raccogliere l'appoggio e la simpatia di numerosi utenti. Ma anche di far scivolare nel dibattito qualche battuta indirizzata al governo, come quella pubblicata domenica sul suo account personale dal direttore Jean-Luc Testault, in riferimento ai grandi sforzi dell'esecutivo per salvare gli altoforni di Florange: ''I posti di lavoro del futuro - si legge nel breve messaggio – sono probabilmente più nell'informazione digitale che nella siderurgia''. (PARIGI, 6 DICEMBRE - ANSA)