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Cdr 03 Mar 2006

La7: normalizzazione della redazione nel corso della campagna elettorale

Rimozione di capiredattori e accorpamenti di redazioni, chiusura della sede di corrispondenza di Bruxelles, spazi informativi de la sette sempre più appaltati esternamente. Tutto questo in assenza di un piano editoriale, mai presentato.

Rimozione di capiredattori e accorpamenti di redazioni, chiusura della sede di corrispondenza di Bruxelles, spazi informativi de la sette sempre più appaltati esternamente. Tutto questo in assenza di un piano editoriale, mai presentato.

Fatti gravi che preoccupano i giornalisti de La Sette tanto più se l’azzeramento dell’organizzazione della redazione avviene in piena campagna elettorale e mentre si rincorrono le voci sul futuro de La Sette e del Gruppo Telecom. All’unanimità l’assemblea dei giornalisti de La Sette ha proclamato lo stato di agitazione e affidato alla rappresentanza sindacale un pacchetto di cinque giorni di sciopero. I giornalisti de La Sette chiedono alla direzione di illustrare alla redazione il progetto editoriale e la ristrutturazione redazionale. Atti che, in assenza di una motivazione e di un piano editoriale, assume sapore intimidatorio e mette a rischio l’autonomia dei giornalisti de La Sette. Autonomia preziosa per garantire il pluralismo dell’informazione, valore tutelato dalla nostra costituzione che il nostro Capo dello Stato Ciampi ha più volte ricordato.

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