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Associazioni 08 Mar 2013

La sala stampa è ok ma i magistrati off limits

La Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e l'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna (Aser) ritengono una limitazione per il giornalista, che ha il diritto-dovere di informare i cittadini sancito dall'articolo 21 della Costituzione, il recente provvedimento assunto dal Procuratore della Repubblica di Bologna, Roberto Alfonso, con il quale viene determinato l'accesso dei colleghi della cronaca giudiziaria all'edificio di via Garibaldi, 6. L'aver adibito un ufficio a sala stampa alla quale i giornalisti possono accedere in un preciso arco di tempo della mattinata è da considerarsi un gesto di cortesia da parte della Procura.

La Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e l'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna (Aser) ritengono una limitazione per il giornalista, che ha il diritto-dovere di informare i cittadini sancito dall'articolo 21 della Costituzione, il recente provvedimento assunto dal Procuratore della Repubblica di Bologna, Roberto Alfonso, con il quale viene determinato l'accesso dei colleghi della cronaca giudiziaria all'edificio di via Garibaldi, 6. L'aver adibito un ufficio a sala stampa alla quale i giornalisti possono accedere in un preciso arco di tempo della mattinata è da considerarsi un gesto di cortesia da parte della Procura.

Purtroppo, però, il divieto di accedere al piano superiore dove sono gli uffici di numerosi magistrati condiziona pesantemente il lavoro del giornalista di giudiziaria, che ha necessità quotidiana di interfacciarsi con quelle che ritiene essere proprie fonti. L'informazione, anche quando riguarda tematiche molto delicate come quelle in oggetto, non può essere unidirezionale e deve garantire al professionista la possibilità di interloquire con quanti crede possano essere utili al proprio lavoro. E' poi dovere deontologico del giornalista non intralciare o divulgare indagini coperte da segreto e non violare la privacy dei cittadini. Qualora venga meno a ciò, ne risponde in prima persona. Riteniamo, pertanto, che non vi sia bisogno di divieti formali, ma solo del rispetto di regole dettate dal buon senso e dalla professione stessa.
Auspichiamo, dunque, che si possa raggiungere una diversa intesa con i vertici della Procura, nella salvaguardia del lavoro reciproco e della riservatezza delle indagini e delle persone in esse a vario titolo coinvolte. Sarebbe sufficiente concedere il libero accesso all'edificio di via Garibaldi in un arco di tempo molto breve della mattinata, fatto salvo divieti anche estemporanei dovuti a particolari istruttorie.
Il Sindacato dei giornalisti resta, comunque, disponibile ad ulteriori confronti con i dirigenti della Procura e ad ogni possibile chiarimento.
 

@fnsisocial

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