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Rai 08 Giu 2006

La redazione di Rai International denuncia lo stato di abbandono della testata Siddi: "Urge un confronto per la riqualificazione e il rilancio"

L'Assemblea di Redazione di Rai International, in accordo con l'Usigrai, «denuncia ancora una volta lo stato di totale abbandono in cui versa l'intera Testata, i cui problemi, più volte manifestati attraverso il Comitato di Redazione alla Direzione e alle strutture competenti dell'Azienda Rai, non hanno mai trovato alcuna concreta risposta»

L'Assemblea di Redazione di Rai International, in accordo con l'Usigrai, «denuncia ancora una volta lo stato di totale abbandono in cui versa l'intera Testata, i cui problemi, più volte manifestati attraverso il Comitato di Redazione alla Direzione e alle strutture competenti dell'Azienda Rai, non hanno mai trovato alcuna concreta risposta»

Nella nota diffusa dal Cdr, oltre a puntare l'indice contro la direzione di Massimo Magliaro, si chiede un incontro non solo con i vertici di Viale Mazzini ma anche con il neo viceMinistro degli Affari Esteri con Delega agli Italiani nel Mondo, Franco Danieli e con i 18 Parlamentari della Circoscrizione Estero. L'assemblea dei redattori, «in mancanza di risposte concrete e immediate», si dice pronta a «chiedere, in blocco, il trasferimento ad altra Testata Rai». Lunga, secondo il Cdr, è lista delle inadempienze dell'attuale gestione: «la carenza di personale giornalistico mai reintegrato a fronte del rientro di 350 ore di programmazione televisiva da Rai News24 tra il 2000 e il 2002; la posizione di totale chiusura della Direzione delle Risorse Umane nei confronti di nuove assunzioni rimandate al prossimo turnover nel 2008; il ricorso al lavoro precario fatto sistema; la mancata ristrutturazione interna sia del settore radiofonico come di quello televisivo (ancora oggi sprovvisto di line) più volte promessa ma mai avvenuta, la mancanza di chiarezza delle attribuzioni di molti ruoli di line e di responsabilità; la assenza di una prospettiva editoriale che renda chiaro e definito il ruolo di centralità dell'informazione di Rai Internazionale anche a seguito dell'elezione di 18 Parlamentari nella Circoscrizione Estero; la denuncia di episodi anomali relativi ad un appalto avanzata da un quadro dirigente». Inoltre, a fronte della richiesta dell'Azienda Rai, espressa a tutto il personale, di «usufruire obbligatoriamente delle ferie arretrate e in mancanza di un preciso piano gestionale», l'Assemblea dei redattori di Rai International paventa il rischio di «gravi conseguenze sulla regolare messa in onda delle trasmissioni previste, con danni di immagine ed economici per Rai International, regolata da precise convenzioni con la Presidenza del Consiglio dei Ministri». (AGI) Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e membro del Consiglio generale degli Italiani all’Estero (Cgie), Franco Siddi, ha dichiarato: “Rai International non può più essere tenuta nell’attuale condizione di abbandono. Il servizio pubblico radiotelevisivo deve essere riqualificato e rilanciato ovunque. E oggi più di ieri nella sua diramazione rivolta agli italiani nel mondo. La novità politico istituzionale, con l’elezione di parlamentari della circoscrizione estero, ha dimostrato anche a chi non voleva vedere o capire che Rai International dev’essere servizio pubblico primario, altamente qualificato e diffuso ovunque perché sia fruito, indistintamente, da tutti i cittadini italiani nel mondo. Forse è giunto il tempo anche di ripensare la stessa struttura societaria. La Rai deve assumerne pienamente oneri e onori. L’autonomia e l’organizzazione della redazione debbono essere potenziati per rafforzare il servizio pubblico di informazione e il pluralismo. E’ importante il segnale del neo vice Ministro degli italiani nel mondo, Franco Danieli, di voler subito individuare un terreno primario di lavoro nello sviluppo di un sistema riqualificato del servizio pubblico nella sua dimensione internazionale. Le richieste del Cdr della testata e dell’Usigrai rivolte all’azienda e allo stesso vice Ministro meritano una riflessione attenta a tutti i livelli e l’apertura di un canale di confronto. Nell’immediato, intanto, le scadenze del referendum e la disparità di trattamento del servizio pubblico nella fornitura agli italiani delle trasmissioni dei mondiali di calcio richiedono l’adozione di urgenti misure correttive. Sul referendum l’informazione primaria del servizio pubblico deve essere potenziata e capillare in ogni angolo del mondo, perché i cittadini residenti all’estero possano partecipare consapevolmente al voto. Sui mondiali occorrerà assumere presto determinazioni importanti perché non si verifichi più la distorsione presente nel sistema di distribuzione dei diritti sportivi che obbliga Rai International a ricomprare i diritti di trasmissione con oneri insopportabili, fino a rendere improponibili molte dirette televisive”.

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