La Federazione nazionale della stampa italiana convoca domani (venerdì) gli Stati generali dei giornalisti a Roma. La riunione è delicatissima, anche perché la trattativa con gli editori per il rinnovo del contratto è bloccata da molto tempo. Ecco in estrema sintesi la posizione di Quarto Potere sullo stato attuale della vertenza contrattuale.
1. Sugli scatti di anzianità Quarto Potere, sin dall'inizio della trattativa e al congresso di Saint Vincent, ha sostenuto che non sono negoziabili. Potremmo accettare di discutere con gli editori di produttività, ma non di scatti né di qualsiasi ipotesi di riduzione delle retribuzioni dei giornalisti. 2. Quarto Potere ha criticato la gestione del primo pacchetto di sette giorni di scioperi che, in effetti, si sono dimostrati inefficaci. Anche il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, ha ammesso, all'Assemblea regionale organizzata dall'Associazione lombarda dei giornalisti, che "probabilmente abbiamo sbagliato qualche passaggio nella gestione degli scioperi". Ecco perché siamo disponibili ad appoggiare nuove astensioni dal lavoro, che riteniamo comunque l'extrema ratio da utilizzare solo nel caso in cui non vi siano altre strade da percorrere, purché siano efficaci e mirate a obiettivi di progresso della vertenza contrattuale. 3. Quarto Potere ha sempre sostenuto la necessità di tenere aperto il tavolo di trattativa con gli editori. Un atteggiamento che avrebbe consentito di andare alla firma dell'accordo-ponte con la Fieg, chiudendo subito la parte economica del rinnovo contrattuale: è stato sbagliato non percorrere fino in fondo quella trattativa. Ora la stessa Segreteria della Fnsi si è accorta dell'errore e chiede agli editori di riaprire il confronto senza pregiudiziali. Noi siamo d'accordo, purché sulla parte normativa non si facciano cedimenti alla piattaforma Fieg. Quarto Potere