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Un momento della conferenza stampa in Fnsi
Editoria 29 Ott 2019

'La nuova Basilicata', Fnsi: «Aspettare vent'anni per avere giustizia è già  una ingiustizia»

Rinvio dopo rinvio non arriva mai a conclusione la vicenda giudiziaria del quotidiano fondato nel 1998 da Beppe Lopez. Il sindacato ha portato il caso all'attenzione del Csm. «Chiedo ora di coinvolgere anche il ministero della Giustizia», dice l'ex direttore durante la conferenza stampa convocata a Roma.

«Un caso 'particolare', quello della Nuova Basilicata. Un esempio di cattiva gestione della giustizia che la Federazione nazionale della Stampa italiana ha portato all'attenzione del Csm. C'è una vertenza giudiziaria sul fallimento di un'azienda che dura da troppo tempo. Aspettare vent'anni per avere giustizia è già una ingiustizia». Così il direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia, aprendo la conferenza stampa convocata nella sede del sindacato per richiamare l'attenzione della pubblica opinione su questa vicenda «almeno singolare».

A presentare il caso è Angelo Oliveto, presidente dell'Associazione della Stampa di Basilicata. «Come Assostampa, insieme con la Fnsi, siamo al fianco dei colleghi coinvolti in questa vicenda. Sembra – rileva – che ogni volta che si sta per arrivare a sentenza poi arriva un nuovo rinvio. Si tratta di un caso eclatante che si può inquadrare come un attacco alla libertà di stampa e alla categoria. La prossima udienza a inizio novembre; chiediamo che il procedimento arrivi presto a conclusione», aggiunge.

A ripercorrere le tappe salienti della vicenda il fondatore ed ex direttore della Nuova Basilicata, Beppe Lopez. «Nel 1998 – racconta – un gruppo di persone si è inventato questo giornale nell'unica regione d'Italia che negli anni '90 non aveva un quotidiano regionale. Poco dopo iniziarono le difficoltà e oggi, a distanza di anni, ci sono due procedimenti ancora aperti al tribunale di Potenza: uno per il fallimento dell'azienda editoriale, che riguarda 11 lavoratori, e uno personale, che in qualità di direttore ho promosso contro l'editore. Credo si tratti in primo luogo di una questione democratica».

Il giornale locale, incalza Lopez, «può essere la risposta alle difficoltà del giornalismo di oggi. Un giornale al servizio delle comunità. In questo senso, la sopravvivenza di un giornale è una questione democratica che riguarda i lettori oltre che i giornalisti».

E poi ci sono le storie delle persone che hanno lavorato a quel giornale. «C'è gente – aggiunge Lopez – che ha lavorato 20 anni fa e oggi non ha ancora ricevuto il trattamento di fine rapporto. In questi anni ci sono stati dodici rinvii da parte dei giudici che si sono succeduti 'per la precisazione delle motivazioni'. Una vicenda che non ha precedenti».

Il Csm ha risposto alla richiesta di intervento avanzata dal sindacato «in modo burocratico, ora – conclude Lopez – chiedo al sindacato di scrivere anche al ministero della Giustizia».

@fnsisocial

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