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Unione Europea 13 Lug 2009

La Federazione internazionale della stampa (ifj) replica agli attacchi di alcuni organi di stampa italiani: "Assurdo parlare di boicottaggio dei giornalisti israeliani, l'espulsione era inevitabile perché si rifiutavano di pagare le quote"

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana trasmette la replica della Federazione Internazionale dei Giornaliti (IFJ) agli attacchi di alcuni organi di stampa italiani per l’esclusione dai suoi aderenti del Sindacato dei giornalisti israeliano (Nfij) causato dal mancato pagamento delle quote sociali.

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana trasmette la replica della Federazione Internazionale dei Giornaliti (IFJ) agli attacchi di alcuni organi di stampa italiani per l’esclusione dai suoi aderenti del Sindacato dei giornalisti israeliano (Nfij) causato dal mancato pagamento delle quote sociali.

Prot. n. 166/C IFJ, Assurdo parlare di “boicottaggio” del sindacato israeliano dei giornalisti “La Ifj (Federazione Internazionale dei Giornalisti) critica i resoconti di alcuni media italiani (Foglio di sabato, Corriere della Sera di oggi) sull’espulsione della Nfij (Federazione Nazionale dei Giornalisti di Israele) dalla IFJ per il mancato pagamento delle quote associative per quattro anni. La Ifj afferma che l’espulsione era diventata inevitabile dopo che il sindacato israeliano aveva rifiutato l’offerta di annullare tre anni di debiti e pagare le normali quote per il 2009. “Parlare di boicottaggio di Israele o di antisemitismo o di motivi politici dietro questa azione è assurdo”, ha dichiarato Aidan White, Segretario Generale della Federazione Internazionale: “il vertice della Ifj sostiene con forza la lotta dei giornalisti della regione, incluso Israele, per mantenere la loro indipendenza di fronte alla pressioni politiche”. La Ifj ha discusso per anni i problemi con la Federazione Nazionale dei Giornalisti di Israele, che ha protestato per la condanna della Ifj delle azioni del governo israeliano contro i media, inclusi gli attacchi militari ai media in Libano, a Gaza e in Cisgiordania. “Le nostre polemiche politiche sono con coloro che minacciano la libertà di stampa – tanto nel mondo arabo quanto in Israele”, aggiunge Aidan White. “Coloro che confondono la nostra campagna contro i governi che mettono nel mirino i giornalisti e i media con obiettivi ideologici distorcono deliberatamente la realtà del ruolo della Ifj nella regione. “Ciò è privo di senso. La Ifj ha inviato missioni in Israele, ha visitato i nostri colleghi sul campo, e li ha invitati a prendere parte ai nostri incontri”, afferma White: “La Ifj non ha nulla da nascondere ed ha espresso il suo sincero desiderio di porre riparo alla spaccatura con la Nfij, ma siamo un’organizzazione democratica e ci attendiamo che tutti i nostri affiliati rispettino il nostro statuto e paghino le loro quote”. La Ifj ha messo a disposizione la lettera che ha mandato alla Nuij annunciando la decisione unanime del Comitato Esecutivo Ifj a giugno, ed anche una lettera fatta circolare fra i sindacati membri per spiegare la decisione. Entrambe posso essere lette sul sito www.ifj.org”.

@fnsisocial

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