«A 48 giorni dall'arresto di Patrick Zaki, studente egiziano dell'Università di Bologna del Master Gemma (Women's and Gender Studies) le condizioni della sua detenzione nelle carceri egiziane appaiono sempre più drammatiche: le ultime notizie sulle sue condizioni risalgono all'11 marzo e l'attenzione internazionale è tutta rivolta al contrasto alla diffusione del Covid-19 (una minaccia ancora di più pericolosa per Patrick che soffre d'asma). Le mobilitazioni nelle piazze che per settimane hanno chiesto la sua liberazione sono inevitabilmente sospese ed è nostro compito non far calare l'attenzione sul suo caso». Lo afferma, in una nota, il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury.
«Dal 7 febbraio, giorno del suo arresto – aggiunge – abbiamo ascoltato molte promesse da parte delle istituzioni italiane e internazionali ma, al di là della presenza alle prime udienze sulla detenzione preventiva di Patrick Zaki, non sono state assunte iniziative più ampie e di segno critico sul piano diplomatico nei confronti dell'Egitto, uno Stato con il quale l'Italia e l'Europa, anche dopo l'assassinio di Giulio Regeni, hanno continuato a fare enormi affari economici, militari, sui rimpatri e la gestione dei flussi migratori. Eppure nell'Egitto di Al Sisi ci sono migliaia di detenuti politici come Patrick (reo, secondo l'accusa, di aver fatto propaganda sovversiva e diffuso notizie false su Facebook), le libertà politiche e di stampa sono costantemente attaccate e giornalisti, politici d'opposizione, avvocati, attivisti, temono ogni giorno per la propria vita».
Qual è dunque il contesto sociale e politico in cui è maturato l'arresto di Patrick Zaki? Qual è lo stato dei diritti umani in Egitto? Quali sono gli interessi geopolitici dietro le relazioni con l'Egitto? A queste e ad altre domande proveranno a rispondere Làbas e Amnesty Bologna attraverso una discussione online, «per non smettere mai di chiedere che Patrick venga liberato e possa tornare al più presto a studiare nella città di Bologna», conclude Noury.
L'appuntamento è per mercoledì 25 marzo, ore 18.30, in diretta Facebook dalle pagine di Làbas e Amnesty Bologna. Con Riccardo Noury parteciperanno: Erasmo Palazzotto, presidente della Commissione di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni; Azzurra Meringolo, giornalista e scrittrice; Francesco Strazzari, professore associato di Relazioni Internazionali alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa; Sara Prestianni, esperta di Egitto e di migrazioni.