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Associazioni 29 Giu 2010

La campagna dell’Associazione Lombarda contro il mobbing in redazione: Quando l’editore ti denuncia per aver danneggiato le tende

Per anni una lunga serie di violenze psicologiche. Poi l’affondo nei confronti della redazione intera, denunciata perché accusata di aver danneggiato le tende. Ecco quanto ha fatto tra l’altro emergere la campagna “Mobbing, non sei solo” lanciata tre mesi fa dall’Associazione Lombarda dei Giornalisti, in collaborazione con Casagit e il dipartimento di medicina del lavoro del Policlinico.

Per anni una lunga serie di violenze psicologiche. Poi l’affondo nei confronti della redazione intera, denunciata perché accusata di aver danneggiato le tende. Ecco quanto ha fatto tra l’altro emergere la campagna “Mobbing, non sei solo” lanciata tre mesi fa dall’Associazione Lombarda dei Giornalisti, in collaborazione con Casagit e il dipartimento di medicina del lavoro del Policlinico.

I colleghi obiettivo delle umiliazioni, delle vessazioni e delle violenze psicologiche quotidiane, dopo aver chiesto e ottenuto la tutela sindacale da parte del  presidente Giovanni Negri, si sono affidati al progetto messo a punto dal dottor  Franco Scapellato, direttore sanitario del Poliambulatorio della Lombarda, per combattere un fenomeno che sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti.

A “Mobbing non sei solo” si sono rivolti numerosi altri colleghi che si sono sentiti colpiti da comportamenti scorretti e lesivi della loro persona e della loro professionalità. Il progetto è coordinato da Paolo Chiarelli e Andrea Morigi con i quali è possibile fissare un appuntamento attraverso la segreteria della Lombarda. Mobbing non sei solo prevede che  gli interessati vengono affidati alle cure del dottor Silvio Ciussani, psicoterapeuta dell’ambulatorio di viale Montesanto 7. Gli appuntamenti sono tutti fissati al sabato mattina per garantire la privacy. A questo punto, sempre nel massimo rispetto e nella garanzia della riservatezza dei dati, il dottor Ciussani redige una relazione e la trasmette al dottor Scapellato il quale decide se avvalersi o meno della collaborazione della Clinica del Lavoro per ulteriori prestazioni sanitarie, visite psicologiche e specialistiche complementari, interamente finanziate dalla Casagit.

Si arriva così a una valutazione diagnostica completa di fenomeni evidenti o sommersi di aggressività o di mobbing che pregiudicano la dignità dei giornalisti sul luogo di lavoro, con conseguenti effetti negativi sulla salute di chi li subisce. Il primo al quale è stata riconosciuta” uno stato di dominante depressione conseguente a emarginazione, svalutazione dell’operato e ostilità di rapporti da parte datoriale” è stato un caporedattore.

Sarà lui stesso, come tutto gli altri colleghi colpiti da stress e disattamento lavorativo a decidere se rivolgersi ai legali messi a disposizione dell’Alg.

Per prevenire e affrontare i casi di mobbing, l’Associazione, nel sito http://www.alg.it/, settore notizie dai cdr, pubblica un protocollo d’intesa che già molte aziende, attraverso la direzione del personale,  hanno deciso di adottare. Questo progetto innovativo non riguarda soltanto i colleghi contrattualizzati, ma anche i freelance.    

di Paolo Chiarelli

@fnsisocial

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