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Unione Europea 16 Lug 2009

ISF: oltre duecento giornalisti assassinati nella Federazione Russa dal 2000 ad oggi

Per le associazioni umanitarie sono oltre duecento i giornalisti assassinati nella Federazione Russa dall'ascesa di Vladimir Putin, nel 2000 a oggi.

Per le associazioni umanitarie sono oltre duecento i giornalisti assassinati nella Federazione Russa dall'ascesa di Vladimir Putin, nel 2000 a oggi.

La Nuova Russia mantiene la tradizione sanguinaria di repressione del dissenso del regime che l'ha preceduta". Così Information safety and freedom (Isf), l'associazione per la libertà di
stampa nel mondo, interviene in merito al delitto della giornalista e attivista per i diritti umani Natalia Estemirova, rapita e uccisa ieri in Cecenia.
   Isf, in una nota, richiama l'associazione Memorial, che per l'omicidio ha puntato il dito contro "il presidente filorusso della Cecenia Ramzan Kadyrov, insediato da Vladimir Putin". Per Isf "la guerra in Cecenia è stata il trampolino per la scalata al potere da parte di Putin e molti sospetti circondano gli  attentati che colpirono Mosca alla vigilia della sua prima elezione e che furono  attribuiti alla guerriglia cecena, anche se, secondo il colonnello dell'Fsb Alexander Litvinenko, ucciso a Londra con una dose di polonio 210, sarebbero invece da attribuire ai servizi russi. Da allora i rapporti fra Putin, servizi, militari e militanti filorussi della Cecenia, appaiono indissolubili".

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