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Fnsi 14 Apr 2005

Iraq, appello da Roma con Giuliana Sgrena: "Liberate Aubenas, Hussein e i tre giornalisti rumeni"

Un appello e tanti palloncini colorati dal cortile di Palazzo Valentini, la sede della Provincia di Roma, da dove oggi la Federazione della Stampa e le redazioni de 'il manifesto' e del quotidiano francese "Liberation" hanno lanciato un appello per la liberazione della giornalista francese Florence Aubenas e del suo interprete Hussein a cento giorni dal loro sequestro in Iraq

Un appello e tanti palloncini colorati dal cortile di Palazzo Valentini, la sede della Provincia di Roma, da dove oggi la Federazione della Stampa e le redazioni de 'il manifesto' e del quotidiano francese "Liberation" hanno lanciato un appello per la liberazione della giornalista francese Florence Aubenas e del suo interprete Hussein a cento giorni dal loro sequestro in Iraq

Un appello e tanti palloncini colorati dal cortile di Palazzo Valentini, la sede della Provincia di Roma, da dove oggi la Federazione della Stampa e le redazioni de 'il manifesto' e del quotidiano francese "Liberation" hanno lanciato un appello per la liberazione della giornalista francese Florence Aubenas e del suo interprete Hussein a cento giorni dal loro sequestro in Iraq. Presenti il presidente della Provincia, Enrico Gasbarra, e l'assessore alla cultura, Vincenzo Vita, a lanciare l'appello sono stati anche Giuliana Sgrena, liberata ormai più di un mese fa, e il direttore de "Il manifesto", Gabriele Polo. Un forte appello alla liberazione è venuto anche dal segretario della Fnsi, che ha promosso questo appuntamento, Paolo Serventi Longhi. "Sono cento giorni che Florence e il suo interprete sono prigionieri", ha detto Serventi Longhi sottolineando che "tutti insieme, in Italia, in Francia e nel mondo, rivolgiamo l'ennesimo appello perché Florence sia restituita alla vita e al lavoro, senza lasciar cadere la mobilitazione su questa richiesta. Cento giorni di sofferenza sono davvero tanti". Angosciata per la durata del sequestro della collega francese si è detta anche Giuliana Sgrena: "Cento giorni - ha affermato - sono una eternità. Io sono stata prigioniera ventotto giorni e so che sono minuti, ore, giorni e notti soli con se stessi, tra incubi e speranze. Cento giorni sono davvero troppi". La redattrice de "Il manifesto" ha detto di aver conosciuto Florence Aubenas nel 1998 a Gibuti: "Poi ci siamo incontrate altre volte, i nostri percorsi sono simili e le nostre strade si sono incrociate di nuovo in questo momento terribile. Per noi due insieme c'è stata una mobilitazione corale nelle strade e nelle piazze del mondo". Giuliana Sgrena ha anche affermato di aver conosciuto il fratello di Hussein, l'iracheno rapito con Florence. Si chiama Habbas e fu sequestrato con la stessa Sgrena per poche ore due giorni prima che fosse abbattuta la statua di Saddam Hussein. Il sequestro durò poche ore ma Habbas, ha confidato oggi la redattrice, "mi ha aiutato molto". Giuliana Sgrena ha ricordato che ci sono altri giornalisti rapiti in Iraq oltre a Florence e a Hussein, fra loro tre rumeni sequestrati alcuni giorni fa. "Spero che la liberazione venga presto per tutti", ha detto augurando loro di "conquistare la libertà, ma non come l'ho conquistata io che l'ho gustata solo per 25 minuti con accanto Nicola Calipari. Poi c'è stato l'attacco americano e tutto si è interrotto. Un po’ di libertà la potrò riconquistare solo quando sarà accertata la verità. Chiedo agli americani, responsabili di quanto è accaduto, ma anche al governo italiano, al presidente della Repubblica e a tutti coloro che si sono mobilitati per la mia liberazione di continuare a mobilitarsi per ottenere la verità su quello che è accaduto il 4 marzo scorso. E' un dovere verso Nicola Calipari e un dovere civile nei confronti degli iracheni che stanno affrontando tante sofferenze". A lanciare un mazzo di palloncini colorati nel cielo di Roma dal cortile di Palazzo Valentini è stata Silvia Calipari, la giovane figlia di Nicola. Il gesto, in contemporanea con una iniziativa simile a Parigi, dove "Liberation", ma la Francia tutta, si mobilitano per i cento giorni di prigionia della giornalista Florence Aubenase per chiedere la sua liberazione. A Giuliana Sgrena, il presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, ha regalato un calamaio con lo stemma dell'istituzione. Alla manifestazione sono intervenuti anche Eric Jozsef, corrispondente in Italia di "Liberation", e alcuni fra i quindici giornalisti iracheni in Italia in questi giorni per chiedere "che il nostro Paese sia libero e tutti i sentano liberi nel nostro Paese". Da Jozsef le ultime notizie sulla prigionia di Florence, che poi si riducono all'assenza di notizie. "Dalla diffusione del video non sappiamo più nulla. Il governo francese - afferma - ci garantisce che sono tutti vivi, ma non sappiamo nulla di come vanno i negoziati. Chi ci dice che sono bloccati, chi afferma che la liberazione è imminente. Giuliana, per calcolare il passaggio del tempo, ci ha raccontato che faceva ogni giorno un nodo alla sua sciarpa. Per Florence i nodi sarebbero ormai cento, speriamo che non se ne debbano aggiungere ancora". (AGI)

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