L'Ordine dei giornalisti della Liguria, l'Associazione ligure dei giornalisti e il Gruppo cronisti ligure intervengono in merito all'iniziativa del procuratore capo Francesco Cozzi in tema di intercettazioni per riaffermare «nel rispetto dell'autonomia e dell'indipendenza dell'Ordine giudiziario, la centralità del diritto di cronaca e il diritto dei cittadini a essere informati, diritti che non possono in nessun modo essere limitati», si legge in una nota congiunta.
Cozzi ha inviato una circolare a tutti i pm in base alla quale a Genova non saranno più depositati, a conclusione delle indagini preliminari, i brogliacci integrali delle intercettazioni contenenti colloqui personali. Una sperimentazione di "stretta" pensata per tutelare la privacy delle persone coinvolte a vario titolo in un'indagine, ma anche per evitare possibili fughe di notizie, con pesanti conseguenze sul lavoro dei giornalisti e sul diritto dei cittadini ad una informazione corretta e completa.
«L'Ordine dei giornalisti della Liguria, l'Associazione ligure dei giornalisti e il Gruppo cronisti ligure – prosegue la nota degli organismi di categoria – ritengono che diritto di cronaca e diritto dei cittadini a essere informati debbano essere il punto di riferimento inderogabile della riforma delle intercettazioni per la quale tra pochi giorni scade la delega governativa».
Per questa ragione «respingono qualsiasi ipotesi di "bavaglio" e sono mobilitati contro ogni forma di intimidazione, dalle minacce alle liti temerarie, nei confronti dei giornalisti».