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Governo 17 Apr 2007

Intercettazioni: il Ministro della Giustizia Clemente Mastella: “Niente carcere per i giornalisti”

Niente carcere per i giornalisti che violeranno la nuova norma contro la pubblicazione delle intercettazioni illegali, ma ''sanzioni, anche nette'' contro di loro. È questa la soluzione rilanciata dal ministro della Giustizia Clemente Mastella, parlando con i cronisti a Montecitorio in una pausa dei lavori dell'aula.

Niente carcere per i giornalisti che violeranno la nuova norma contro la pubblicazione delle intercettazioni illegali, ma ''sanzioni, anche nette'' contro di loro. È questa la soluzione rilanciata dal ministro della Giustizia Clemente Mastella, parlando con i cronisti a Montecitorio in una pausa dei lavori dell'aula.

I cronisti hanno chiesto al ministro se in settimana il ddl sarà approvato dalla Camera: ''Mi auguro che ci sia la possibilità per il Paese per arrivare a questa soluzione - ha replicato il ministro - e mi auguro che ci sia un rapporto corretto tra maggioranza e opposizione. Comunque, entro domani dovremmo molto probabilmente finire e passare all'esame del Senato''. Quale sarà la punizione per i giornalisti che violeranno le nuove norme? Finiranno in carcere, come propone qualche emendamento? ''Questa è una delle questioni aperte - ha ammesso il ministro - La mia posizione è di dare delle sanzioni, anche piuttosto nette, in campo amministrativo. Ora vediamo l'esito finale e se c'è una volontà dell'opposizione di addivenire a questa proposta di mediazione del governo''. Mastella difende anche la norma che prevede un controllo della Corte dei Conti sull'operato delle procure: ''Laddove ci fosse la presenza della Corte - ha spiegato - non riguarderebbe l'attività giurisdizionale, non andrebbe a fare la conta su come avviene l'attività investigativa. Si regolerebbe sui criteri che riguardano la gestione, come avviene oggi per i controlli sull'attività di governo''.(ANSA)

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