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Componenti Fnsi 09 Giu 2008

Intercettazioni, Fnsi-L’Alternativa: “Non criminalizzare i giornalisti”

8 giugno. - "È con viva preoccupazione che stiamo seguendo il dibattito sulla limitazione delle intercettazioni telefoniche, perché temiamo si stia imboccando la strada sbagliata per affrontare e risolvere un problema che è innegabilmente reale. Se di intercettazioni se ne è fatto abuso, questo non può essere ascritto come colpa ai giornalisti italiani".

8 giugno. - "È con viva preoccupazione che stiamo seguendo il dibattito sulla limitazione delle intercettazioni telefoniche, perché temiamo si stia imboccando la strada sbagliata per affrontare e risolvere un problema che è innegabilmente reale. Se di intercettazioni se ne è fatto abuso, questo non può essere ascritto come colpa ai giornalisti italiani".

Lo sottolinea Fnsi-L'Alternativa ricordando che "non sono certo i giornalisti i titolari del potere di ordinare intercettazioni telefoniche, o di divulgarne il contenuto. I giornalisti cercano solo di fare il loro dovere, quello d'informare l'opinione pubblica, perché in democrazia il diritto di cronaca è sacro. Se entrano in possesso delle loro trascrizioni è perché chi ne è titolare gliele fornisce, sia esso un magistrato, o un avvocato difensore. È impensabile, allora, pensare di risolvere il problema delle intercettazioni telefoniche attraverso pene severissime che vadano a colpire chi pubblica le intercettazioni, non è lì che bisogna colpire. Auspichiamo che nel corso del dibattito parlamentare questi elementi siano tenuti in debito conto, affinché il sacrosanto diritto di ogni cittadino alla privacy sia garantito, accanto alla libertà d'informare. E ci aspettiamo che in futuro anche l'Ordine dei Giornalisti sappia svolgere in modo più incisivo il suo ruolo istituzionale di garante della deontologia professionale, cosa troppe volte mancata sino a oggi in tanti casi in cui le più elementari regole di rispetto della privacy sono state violate dalla pubblicazione di notizie di nessun rilievo penale o anche solo giornalistico, tali però da sollecitare i pruriti più vari". "Quel che non potremo mai accettare – conclude Fnsi-L'Alternativa - è di tacere di fronte a ogni tentativo di restringere il diritto di cronaca, che è anche un dovere per ogni giornalista degno di questo nome". (AGI)

@fnsisocial