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Editoria 22 Giu 2010

Intercettazioni, Don Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana: “L’obiettivo è punire i giornalisti, segno di una democrazia malata, legge pasticciata e inutile”

Quella sulle intercettazioni è ''una legge punitiva per editori, giornalisti e magistrati ma anche il sintomo di una democrazia che si sta ammalando''. È il parere di Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana espresso in un'intervista a La Repubblica.

Quella sulle intercettazioni è ''una legge punitiva per editori, giornalisti e magistrati ma anche il sintomo di una democrazia che si sta ammalando''. È il parere di Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana espresso in un'intervista a La Repubblica.

''Quando cala la libertà di stampa - afferma - cala anche la democrazia''.

Per il direttore di Famiglia Cristiana, la legge sulle intercettazioni è un'altra ''mazzata'' dopo la revoca delle agevolazioni fiscali che ''ha messo a serio rischio la sopravvivenza di molte testate'' e ''colpisce il sacrosanto diritto dei giornali di informare e dei cittadini ad essere informati''.

L'obiettivo dichiarato di proteggere la privacy dei cittadini, per Don Sciortino ''non giustifica un decreto dal sapore punitivo verso editori, giornalisti e magistrati''.

Si tratta di una legge ''pasticciata e inutile'', perché ''le cose di casa nostra le leggeremo su Internet o sui giornali stranieri'' e ''giova solo a chi si accanisce per una rapida approvazione o alla 'casta' politica in genere''.

Con la nuova legge si favorirbbero i malavitosi, secondo Don Sciortino che vorrebbe un analogo ccanimento su provvedimenti più vicini ai cittadini come la riforma del fisco e sulla privacy conclude: ''tutti ne hanno diritto ma chi ha un ruolo pubblico deve rassegnarsi a una privacy più ridotta e a rispettare l'obbligo di comportamenti irreprensibili''. (ANSA)

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