''È ora di farla finita con le mistificazioni. Ma quale miglioramento della legge. Qualunque fosse l'esito del confronto nella maggioranza comunque ci sarebbe un bel pezzo di libertà di informazione in meno''. Lo sottolinea la componente di Autonomia, solidarietà e giornalisti uniti in un comunicato nel giorno in cui il governo ha posto la questione di fiducia al Senato sul ddl intercettazioni.
''E sia chiaro - prosegue la nota - non si tratta di un provvedimento sulle intercettazioni. Le intercettazioni sono una parte minima, assolutamente residuale delle nuove norme.
L'obiettivo della legge è impedire ai giornalisti di informare e ai cittadini di essere informati. Ci sgoliamo dall'inizio di questa vicenda a ricordare quante storie non sarebbero mai state rivelate se la legge fosse già stata in vigore''.
''Ma sfidiamo la politica: se il problema sono le intercettazioni si scriva che sono tutte vietate tranne che per i reati di mafia, di pedofilia e per i personaggi pubblici! E che dire del divieto di pubblicare intercettazioni non più coperte dal segreto istruttorio? In quale democrazia si vieta di informare su ciò che è ormai pubblico?''
La componente chiede ''all'Ordine dei giornalisti di interpretare la volontà di tutti i colleghi di difendere il diritto di cronaca come bene non commerciabile''. (ANSA)