Non stupiscono prese di posizione trionfalistiche e autocelebrative mentre la trattativa per il futuro dell'Inpgi è ancora in corso. Soprattutto perché provengono da quella parte della categoria, largamente minoritaria, che ha lavorato nell'ombra per far fallire la trattativa stessa e fare in modo che all'Inpgi fosse nominato un commissario (auspicio espresso, peraltro, in documenti approvati e resi pubblici), con tutto quello che ne sarebbe conseguito in termini di tagli alle prestazioni.
Di fronte a uno scenario opposto a quello perseguito, adesso si vaneggia di inesistenti garanzie pubbliche, cercando di cambiare le carte in tavola e attribuendosi meriti che, se una soluzione soddisfacente arriverà, saranno evidentemente di altri.
Fin troppo chiara è la ragione di certe uscite: colpire alle spalle la trattativa con il governo, tuttora in corso, per arrivare al commissariamento dell'Inpgi e al massacro delle pensioni presenti e future.
La Fnsi, la presidente e il gruppo dirigente dell'Inpgi continueranno a lavorare insieme per garantire un futuro di sostenibilità all'assetto previdenziale e al welfare dei giornalisti, scongiurando la scomparsa dell'Inpgi, vero obiettivo di una parte minoritaria del sindacato e della categoria.