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Fnsi 24 Nov 2003

Inpgi, Cescutti: "Lo Statuto non premia le Circoscrizioni regionali medio piccole semmai è vero il contrario L'attuale sistema penalizza Friuli Venezia Giulia, Puglia e Sardegna"

Inpgi, Cescutti:"Lo Statuto non premiale Circoscrizioniregionali medio piccolesemmai è vero il contrarioL'attuale sistema penalizzaFriuli Venezia Giulia, Pugliae Sardegna"

Inpgi, Cescutti:
"Lo Statuto non premia
le Circoscrizioni
regionali medio piccole
semmai è vero il contrario
L'attuale sistema penalizza
Friuli Venezia Giulia, Puglia
e Sardegna"

Il Presidente dell'Inpgi, Gabriele Cescutti, ha dichiarato: "Subito dopo la conclusione delle elezioni per il rinnovo degli Organi amministrativi dell’Inpgi, alcuni colleghi hanno sostenuto che la ripartizione dei 46 consiglieri generali attivi premierebbe in maniera esagerata le Circoscrizioni regionali medio piccole, e “trufferebbe” le Circoscrizioni maggiori, Lazio - Molise e Lombardia in particolare. Tutto ciò, secondo quei colleghi, dimostrerebbe – rispetto al sistema proporzionale previsto dallo Statuto Fnsi – che gli Organi amministrativi Inpgi che saranno eletti il prossimo 4 dicembre potrebbero basare la loro maggioranza su norme statutarie “truffaldine”. Si tratta di un’affermazione totalmente destituita di fondamento, come dimostrano le due tabelle che seguono e dalle quali si desume che il sistema previsto dall’attuale Statuto Inpgi penalizza, invece, proprio tre medie Circoscrizioni. Vediamo perché, esaminando innanzitutto la tabella che indica la ripartizione regionale dei 46 consiglieri generali attivi, eletti di recente in base allo Statuto vigente dell’Inpgi. RIPARTIZIONE DEI CONSIGLIERI GENERALI ATTIVI IN BASE ALLO STATUTO INPGI CIRCOSCRIZIONI ELETTORI N. CONSIGLIERI DA ELEGGEREex art. 7 Statuto a) b) c) TOTALE PIEMONTE 742 1 1 2 VALLE D’AOSTA 56 1 1 LOMBARDIA 5.500 1 1 9 11 VENETO 657 1 1 2 TRENTINO ALTO A.466 1 1 2 FRIULI V.GIULIA 326 1 1 LIGURIA 426 1 1 2 EMILIA ROMAGNA 910 1 1 2 MARCHE 246 1 1 TOSCANA 656 1 1 2 UMBRIA 210 1 1 ABRUZZO 209 1 1 LAZIO – MOLISE 4.737 1 1 8 10 CAMPANIA 738 1 1 2 CALABRIA 185 1 1 PUGLIA 382 1 1 BASILICATA 78 1 1 SICILIA 592 1 1 2 SARDEGNA 294 1 1 Totali 17.410 19 10 17 46 Nella colonna (a) sono indicati i numeri relativi ai consiglieri generali assegnati uno per ogni Circoscrizione, al fine di garantire una rappresentanza a tutte le regioni. Nella colonna (b) sono evidenziati i numeri riguardanti i consiglieri assegnati a tutte quelle Circoscrizioni (comprese Lombardia e Lazio - Molise) che superano i 400 iscritti. E nella colonna (c), infine, sono riportati i numeri riguardanti i restanti 17 consiglieri, che l’attuale Statuto Inpgi assegna a Lombardia e Lazio - Molise in proporzione al numero dei rispettivi elettori. Vediamo ora un’altra tabella, dove è indicata la distribuzione dei 46 consiglieri generali, che sarebbe risultata applicando il criterio proporzionale, adottato dallo Statuto della Fnsi per l’elezione dei delegati al Congresso nazionale. RIPARTIZIONE DEI CONSIGLIERI GENERALI ATTIVI CON IL SISTEMA PROPORZIONALE FNSI Circoscrizioni Elettori Numero dei consiglieri da eleggere con il sistema proporzionale A) B) quoziente pieno C) TOTALE 1 Piemonte 742 1 +1 resto 97,19 ¾ 2 2 Valle d’Aosta 56 1 ¾ resto 56 ¾ 1 3 Lombardia 5.500 1 +8 resto 341,52 +1 10 4 Veneto 657 1 +1 resto 12,19 ¾ 2 5 Trentino A. Adige 466 1 ¾ resto 466 +1 2 6 Friuli V. Giulia 326 1 ¾ resto 326 +1 2 7 Liguria 426 1 ¾ resto 426 +1 2 8 Emilia Romagna 910 1 +1 resto 265,19 ¾ 2 9 Marche 246 1 ¾ resto 246 ¾ 1 10 Toscana 656 1 +1 resto 11,19 ¾ 2 11 Umbria 210 1 ¾ resto 210 ¾ 1 12 Abruzzo 209 1 ¾ resto 209 ¾ 1 13 Lazio - Molise 4.737 1 +7 resto 223,33 ¾ 8 14 Campania 738 1 +1 resto 93,19 ¾ 2 15 Calabria 185 1 ¾ resto 185 ¾ 1 16 Puglia 382 1 ¾ resto 382 +1 2 17 Basilicata 78 1 ¾ resto 78 ¾ 1 18 Sicilia 592 1 ¾ resto 592 +1 2 19 Sardegna 294 1 ¾ resto 294 +1 2 TOTALI 17.410 19 20 7 46 Il numero dei consiglieri generali attivi da eleggere è sempre 46. Naturalmente (come è previsto anche nello Statuto Fnsi) viene assicurata una rappresentanza (un consigliere) ad ognuna delle 19 Circoscrizioni regionali, anche a quelle con minor numero di iscritti. Restano quindi 27 consiglieri da ripartire fra tutte le 19 Circoscrizioni, adottando il criterio della proporzionalità ed assumendo il principio che i posti non attribuibili con quoziente pieno sono assegnati secondo la graduatoria dei resti. Vediamo cosa sarebbe cambiato se si fosse applicato il sistema proporzionale. 1) Sarebbe rimasta immutata la colonna (a) essendo necessario assegnare ad ogni Circoscrizione un consigliere da eleggere. Totale 19. 2) Il residuo dei posti (27) avrebbe dovuto essere assegnato con criterio proporzionale nel modo seguente: a) si ricava il quoziente elettorale dividendo il numero totale degli iscritti alle Circoscrizioni (17.410) per i rimanenti posti cui provvedere (27). Si ha quindi la divisione 17.410 : 27 = 644,81. Il risultato rappresenta il quoziente elettorale. b) la ripartizione dei 27 consiglieri residui si ottiene dividendo il numero degli iscritti ad ogni Circoscrizione per il quoziente elettorale, ed assegnando un posto in più alle regioni con quoziente pieno. 3) Sarebbero quindi risultate a quoziente pieno le seguenti Circoscrizioni indicate nella colonna (b): Piemonte (+1), Lombardia (+8), Veneto (+1), Emilia Romagna (+1), Toscana (+1), Lazio (+7), Campania (+1). Totale 20. I residui 7 consiglieri avrebbero dovuto essere ripartiti secondo la graduatoria dei resti, e cioè alle Associazioni indicate nella colonna (c): uno ciascuno alla Lombardia, al Trentino Alto Adige, al Friuli Venezia Giulia, alla Liguria, alla Puglia, alla Sicilia, alla Sardegna. Come è evidente dunque, la ripartizione prevista dall’attuale Statuto dell’Inpgi, rispetto al sistema proporzionale non “truffa” affatto le grandi Circoscrizioni, ma è penalizzante per tre realtà regionali di media consistenza, e più in particolare per Friuli Venezia Giulia, Puglia e Sardegna. Mentre la Lombardia ha maturato un consigliere in più, e due in più il Lazio. Tutte le altre Circoscrizioni hanno avuto, né più né meno, il numero di consiglieri generali che loro sarebbe spettato in base al criterio proporzionale previsto dallo Statuto Fnsi".

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