Formato grande, otto pagine a colori, la testata con un vistoso tricolore al centro. È il nuovo 'Secolo d'Italia' che debutta oggi in edicola come punto di riferimento per gli ex An del Pdl e che è stato presentato in una conferenza stampa alla Camera dal direttore Marcello de Angelis, dal presidente del Cda Tommaso Foti, da Mario Landolfi, dal vicecapogruppo alla Camera Massimo Corsaro e dal coordinatore Pdl Ignazio La Russa con il senatore Altero Matteoli.
Soddisfazione per il nuovo inizio del quotidiano è stata espressa da La Russa, che ha sottolineato come la direzione de Angelis si sia preoccupata più di conquistare nuovi lettori che di far parlare di sé dagli altri giornali".
De Angelis si è mostrato orgoglioso di questa tappa che arriva a poche settimane dal 12 maggio che segnerà ufficialmente i 60 della testata fondata da Franz Turchi.
"Vogliamo fare la nostra parte senza usare il giornale come una clava, si può fare un giornale politico senza infangare e senza incensare", dice de Angelis. Con La Russa, de Angelis ha evidenziato che nei confronti di Fli e di Gianfranco Fini non ci sono mai stati attacchi personali ma "critiche politiche". Il coordinatore si spinge oltre: "Verso Fini non ho mai avuto, e non ho, alcuna animosità personale".
"Per anni è stato l'unico strumento di informazione per sapere quello che succedeva nel nostro partito", ossia l'allora Msi, ha ricordato Matteoli, mentre Foti lo ha definito "una pagina indelebile" del giornalismo e Landolfi, da ex redattore, ha sottolineato che il giornale "ha segnato la vita politica di una comunità e questo restyling può ridare slancio ai cosiddetti 'giornali di idee' che in questo periodo non se la passano bene".
Il giornale, nella gerenza, figura come "Quotidiano di Alleanza nazionale", intesa come associazione (che ne è proprietaria al 97%).
Come ha precisato de Angelis, il quotidiano "non è fra gli asset che sono passati nella Fondazione Alleanza nazionale".(ROMA, 3 APRILE - ADNKRONOS)