CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Editoria 07 Dic 2006

Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Massimo D'Alema: “Gli editori usano informazione come bastone”

"C'è un sistema di poteri, ed è anche ovvio che sia così, che si tutela nei confronti dei new comers. Ad esempio con l'informazione. D'altro canto quando uno deve difendersi e dispone di un bastone che fa? Lo usa". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Massimo D'Alema, in una intervista a 'Il Sole 24 ore'.

"C'è un sistema di poteri, ed è anche ovvio che sia così, che si tutela nei confronti dei new comers. Ad esempio con l'informazione. D'altro canto quando uno deve difendersi e dispone di un bastone che fa? Lo usa". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Massimo D'Alema, in una intervista a 'Il Sole 24 ore'.

Ma i giornali sono giornali, non bastoni. E i giornalisti fanno il loro mestiere ed esercitano autonomia di giudizio. "Purtroppo - risponde D'Alema - non sempre è così. Quando sono in gioco interessi vitali finisce per pesare l'interesse della proprietà. D'altra parte è inevitabile, visto l'assetto del tutto peculiare dell'editoria italiana. Non esistono editori puri, si possiede un giornale non per cercare di fargli vendere tante copie, ma per avere uno strumento di pressione. Per un certo periodo ho sostenuto che bisognava introdurre una norma antitrust di tipo americano: chi ha interessi privati in altri settori non può possedere giornali. Un'utopia in Italia, dove però continuo a considerare del tutto assurda l'idea che chi ha tv non debba avere giornali. È una cosa che non ha logica". Su Mediaset D'Alema dice: "Mediaset è un patrimonio del Paese. Quel patrimonio è diventato enormemente più grande anche grazie ad una normativa di favore. Il ddl Gentiloni introduce modeste limitazioni in materia di concentrazione pubblicitaria e semmai si potrebbe rimproverare a quel ddl di essere un compromesso tra quello che sarebbe giusto e quello che è considerato accettabile. Dalla legge può venire a Mediaset l'incoraggiamento ad innovare, a divenire più competitiva, anzichè sfruttare una rendita di posizione che non sarebbe sostenibile in nessun Paese democratico. La proposta Gentiloni è equilibrata e assai rispettosa degli interessi di Mediaset. Provare a farla passare per una legge punitiva è davvero improbabile". (AGI)

@fnsisocial

Articoli correlati