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Il Velino, niente accordo tra Cdr e azienda per il rinnovo della Cigs
Cdr 06 Lug 2016

Il Velino, mancato accordo tra Cdr e azienda sul rinnovo della Cigs: la trattativa si sposta in Regione

Il Cdr del Velino ha incontrato ieri nella sede della Fieg i rappresentanti dell'azienda per proseguire il confronto sul rinnovo della Cigs. La riunione si è conclusa con un mancato accordo e la trattativa si sposta in Regione. «Irricevibile», secondo la proprietà , la proposta avanzata dai giornalisti dell'agenzia di stampa.

Il Cdr del Velino ha incontrato ieri, martedì 5 luglio 2016, nella sede della Fieg, i rappresentanti dell'azienda per proseguire il confronto sul rinnovo della Cigs (Cassa integrazione guadagni straordinaria). La riunione si è conclusa con un mancato accordo. La trattativa si sposta in Regione. Lo comunica, in una nota, l’Associazione Stampa Romana.

«Nel corso dell'incontro – spiega il sindacato regionale – Alessandro Levi ha confermato che l'azienda ha ottenuto il rinnovo del contratto con la Presidenza del Consiglio per il secondo semestre del 2016 alle "stesse condizioni del 2015" (la convenzione l'anno scorso è stata di circa 1,4 milioni, quindi 700mila euro a semestre). Levi ha aggiunto che l'azienda conta di incassare da Palazzo Chigi anche la copertura relativa al primo semestre 2016 per il quale sarà chiesto in sede legale un piano risarcitorio. A fronte delle migliorate condizioni economiche il Cdr ha chiesto che venisse di conseguenza migliorata la proposta di Cigs avanzata dall'azienda prima che fosse firmato il rinnovo della convenzione e che prevede fino al 65 per cento di cassa per tutti i giornalisti (compresi i capiservizio, cui è stato chiesto di essere demansionati per poter rientrare al lavoro per pochi giorni al mese)».

La proposta avanzata dal Comitato di redazione prevede di gestire la crisi con una Cigs fino al 50% a rotazione per tutti, una percentuale che dovrebbe "scalare" a seconda di quanti capiservizio dovessero rientrare e che quindi non andrebbe a penalizzare i redattori. Proposta che l'azienda ha giudicato "irricevibile" accennando in extremis, ma rifiutandosi di formalizzare la propria controproposta, ad una eventuale "forchetta" che potrebbe andare dal 60 per cento (qualora rientrassero tutti i capiservizio) al 50 (qualora non rientrasse nessuno).

«Il confronto – conclude la nota dei rappresentanti dei giornalisti – potrebbe continuare in sede aziendale prima dell'appuntamento in Regione. Su richiesta dell'assemblea il Comitato di redazione ha infine rappresentato all'azienda e alla direzione la necessità che la prossima Cigs sia "costante" nelle percentuali di ogni mese».

@fnsisocial

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