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Governo 05 Lug 2007

Il Sottosegretario Levi: "Il ddl di riforma dell'editoria andrà in Consiglio dei Ministri forse la prossima settimana" Serventi Longhi: “Serve un passo coraggioso in avanti”

Il ddl di riforma dell'editoria "andrà in Consiglio dei Ministri probabilmente la prossima settimana o quella successiva": lo ha affermato Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all'editoria, a margine della presentazione del libro È l'agenzia, bellezza! di Cesare Protettì e Stefano Polli

Il ddl di riforma dell'editoria "andrà in Consiglio dei Ministri probabilmente la prossima settimana o quella successiva": lo ha affermato Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all'editoria, a margine della presentazione del libro È l'agenzia, bellezza! di Cesare Protettì e Stefano Polli

Levi ha sottolineato che il ddl di riforma dell'editoria è stato preparato con "una consultazione larga e in qualche modo senza precedenti. Stiamo chiudendo il testo - ha aggiunto - che verrà inviato credo la settimana prossima verso il Consiglio dei Ministri per le ultime verifiche incrociate tra i vari ministeri competenti. Conto e spero di portarlo al Consiglio dei Ministri la settimana prossima o la settimana successiva. Al Parlamento spetterà la discussione, spero in tempi ragionevolmente compressi. Nelle questioni dell'editoria è tradizione che prevalga un atteggiamento bi-partisan". Levi ha ribadito che il ddl "ha due fuochi di interesse: il rispetto rigoroso dettato dall'articolo 21 della Costituzione, che prevede il pluralismo e la libertà d'espressione. Ma consideriamo inoltre necessario che restino sul mercato tante voci. Quindi - ha proseguito Levi - garantire per quanto possibile l'impegno che continuino ad esistere tante voci, per consentire alle imprese di giocare la partita dell'innovazione approfittandone, per trasformare un grande rischio in una grande opportunità ". Per Levi, quindi, "è ben più ampio di un ddl concentrato sul tema delle provvidenze e degli aiuti pubblici". (ANSA) Il futuro delle agenzie di stampa non è minacciato dalle nuove tecnologie. Anzi, dalla rivoluzione multimediale può trovare l'opportunità di un cambiamento radicale e nuova linfa: è quanto emerso da un dibattito nella sede della stampa estera dove è stato presentato il libro È l'agenzia, bellezza! di Stefano Polli (Ansa) e Cesare Protetti' (Apcom). Un'occasione per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all'editoria, Ricardo Franco Levi, di annunciare che il ddl di riforma dell'editoria approderà in Consiglio dei Ministri ''la prossima settimana o la settimana successiva''. Levi, dopo aver affermato che le agenzie ''sono parte costitutiva e essenziale del mondo dell'informazione'', ha sottolineato che nella stesura del ddl ''non c'è un calare dall'alto una razionalizzazione delle agenzie. Il settore ha tutte le potenzialità, ma c'è una molteplicità di testate e imprese che non conosce paragoni in altri paesi. Non so se questo potrà durare all'infinito''. Per Levi, gli strumenti per intervenire sono ''una più oculata gestione delle risorse e una maggiore differenziazione''. Al dibattito anche il presidente della Fieg e dell'Ansa Boris Biancheri e l'amministratore delegato dell'Ansa Mario Rosso: ''Siamo nell'occhio del ciclone'', ha affermato Rosso riferendosi agli ''effetti dell'impatto della trasformazione in atto. Noi produttori di notizie siamo colpiti molto più direttamente, siamo degli intermediari e in quanto tali siamo sotto un attacco violentissimo''. Per uscirne Rosso - che si è detto convinto che i giornalisti siano ''disponibili al cambiamento'' - propone ''un colpo di reni'' e la capacità di ''riprodurre questo ruolo in modo nuovo e moderno''. ''La battaglia si può vincere se sapremo interpretare e metabolizzare il mondo di Internet, favorendo una propulsione economica dei nostri bilanci'', ha affermato il direttore dell'Agi Giuliano De Risi. Mentre il direttore di Apcom Giulio Giustiniani ha rilevato che ''due delle tre fonti finanziarie delle agenzie, giornali e istituzioni, non stanno crescendo. Occorre dunque puntare sul multimediale''. E ha aggiunto che ''il sostegno del governo per garantire la pluralità è positivo, ma le risorse devono essere distribuite in modo chiaro e trasparente''. La necessità di ''un passo coraggioso in avanti'' da parte della categoria è stata sottolineata dal segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi, per il quale ''l'uso di strumenti innovativi deve far parte del nostro bagaglio professionale''. Poi, riferendosi alla presenza della controparte, gli editori, rappresentati da Biancheri, ha detto: ''Credo che quando troveremo due poltrone e un tavolo cui sederci, dovremo lavorare seriamente su questo''. (ANSA)

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