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Governo 02 Ott 2006

Il sottosegretario Franco Levi risponde alle richieste di chiarimento di Serventi sulla Finanziaria: "Nessuna riduzione dei contributi all'editoria"

In una lettera indirizzata al segretario Paolo Serventi Longhi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ricardo Franco Levi precisa alcuni aspetti delle norme contenute nella Finanziaria, in particolare agli articoli 26 e 32, in risposta alla richiesta di chiarimenti venuta dalla Fnsi

In una lettera indirizzata al segretario Paolo Serventi Longhi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ricardo Franco Levi precisa alcuni aspetti delle norme contenute nella Finanziaria, in particolare agli articoli 26 e 32, in risposta alla richiesta di chiarimenti venuta dalla Fnsi

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On.le Ricardo Franco Levi, in risposta ad una nota della Fnsi, ha inviato al Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, la seguente lettera: “Caro Segretario, ho letto la nota con la quale la Federazione Nazionale della Stampa ha oggi diffuso una tua dichiarazione a commento delle misure previste dagli articoli 26 e 32 della Legge Finanziaria e desidero, ancorché in breve, darti qualche, spero utile, chiarimento. Con l’articolo 26 si precisa che i contributi all’editoria (ti risparmio la citazione degli articoli in questione) “sono erogati nei limiti delle risorse finanziarie a tal fine presenti nel bilancio di previsioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Con questa norma non si dispone alcuna riduzione. Si stabilisce semplicemente il principio che lo Stato, e per esso il Dipartimento dell’editoria, assumono impegni, e quindi erogano contributi, nei limiti delle risorse disponibili. E’ un principio di ordine generale e, mi sembra, corrispondente ai più elementari criteri di buona amministrazione. Quanto all’articolo 32, esso risponde alla necessità di offrire una base giuridica per la riscossione dei diritti d’autore sulle rassegne stampa, un tema sul quale ci siamo negli ultimi tempi a più riprese intrattenuti. La combinazione tra la parte della norma che prevede che il compenso debba essere materialmente corrisposto agli editori e la parte che stabilisce che la dimensione del compenso stesso e le modalità della sua riscossione debbano essere concordate tra coloro che realizzano le rassegne stampa e “le associazioni delle categorie interessate”, cioè editori e giornalisti, mi sembra che coinvolga e riconosca in termini corretti ruoli, diritti e competenze tanto degli editori quanto dei giornalisti. In ogni caso, penso che il passaggio parlamentare possa, su questo punto, offrire l’occasione di un utile approfondimento e, se necessario, di un affinamento del testo. Prima di chiudere e di inviarti i miei migliori saluti desidero, infine, attirare la tua attenzione allo specifico e prioritario richiamo fatto, in apertura delle “Disposizioni concernenti l’editoria”, al perseguimento dell’obiettivo dell’occupazione dei giornalisti. Sono certo che tu e tutti giornalisti italiani condividerete questo punto, particolarmente in questa stagione segnata da una evidente tensione a proposito del rinnovo del contratto di lavoro”.

@fnsisocial

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