Il Sindacato Veneto è preoccupato per il futuro di Telenordest. Rifondazione comunista: "Momento grave per la libertà e per il pluralismo dell'informazione"

Il Sindacato Veneto è preoccupato per il futuro di Telenordest. Rifondazione comunista: "Momento grave per la libertà e per il pluralismo dell'informazione"

Il Segretario del Sindacato giornalisti del Veneto, Andrea Camporese, ha dichiarato: "Il patrimonio di professionalità giornalistiche e tecniche di Telenordest, l’autonomia e l’autorevolezza conquistati negli anni, non possono essere dispersi. La notizia della vendita della televisione, da parte della famiglia Carraro, all’imprenditore Giorgio Panto è giunta improvvisa e inaspettata. I dipendenti, coerentemente, pensano non solo alla salvaguardia dei loro posti di lavoro, ma anche alla prosecuzione di un impegno che ha portato la Televisione a occupare i primi posti in termini di ascolti in ambito interregionale. Il Sindacato giornalisti del Veneto ha dovuto in passato sostenere duri confronti con l’editore di Antenna 3 che hanno portato a vertenze giudiziarie risolte a favore dei giornalisti. L’auspicio è che questo nuovo investimento editoriale vada nel senso del pluralismo informativo, del rispetto delle prerogative contrattuali, dell’investimento tecnologico che la sfida del digitale comporta. In attesa dei passaggi legali per il perfezionamento dell’acquisto, il Sindacato giornalisti del Veneto esprime solidarietà ai colleghi di Telenordest e sarà al loro fianco nella difesa della capacità di esprimere un’informazione libera. Il Sindacato chiederà al più presto all’acquirente un incontro". Rifondazione Comunista esprime preoccupazione per il futuro dell'emittente televisiva Telenordest, venduta da Mario Carraro a Giorgio Panto, gia' editore di Antenna Tre. ''L'editore di Antenna Tre - scrivono in una nota i consiglieri Mauro Tosi, capogruppo, e Pietrangelo Petteno', anche a nome della segreteria regionale del partito - ha gia' ampiamente dimostrato, in questa veste, la sua completa faziosita' e totale assenza di garanzia di una informazione plurale e di rispetto dei diritti dei lavoratori''. ''In un momento grave per la liberta' e la pluralita' dell'informazione -aggiungono- l'emittente Telenordest sapeva offrire spazi di discussione con la presenza di tutte le voci e con la possibilita' di discutere apertamente senza risse televisive, che poco hanno a che vedere con l'informazione''. ''L'emittente padovana -sottolineano- rappresentava una delle poche voci libere dentro un'informazione fatta di censure e disinformazione''. (Adnkronos)