Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato:
“Prendo atto della decisione dell’ordine del Lazio che, ritengo, sia stata presa in relazione ad un esposto delle parti interessate. Si tratterebbe, quindi, solo di un atto dovuto nel rispetto della legge. Il procedimento, a mio avviso, fa riferimento ad una smentita già ampiamente diffusa dall’Unità in prima pagina, con una assunzione di responsabilità del direttore che non ha precedenti. Si tratta quindi di una vicenda conclusa da una smentita e da una rettifica, che lo stesso Storace ha ritenuto sufficiente a chiudere il caso. Resta la preoccupazione che qualcuno intenda strumentalizzare una iniziativa dovuta dell’Ordine a fini politici e di propaganda elettorale. Dimenticando, come usa fare il Ministro delle Comunicazioni, le decine di casi in cui colleghe e colleghi giornalisti sono stati insultati e offesi, diffamati e criminalizzati, senza che gli offesi e i criminalizzati presentassero alcun esposto, o “notizia criminis” all’Ordine dei giornalisti. Mi auguro che la vicenda si chiuda rapidamente senza dare adito a polemiche che sarebbero presto dimenticate dopo le elezioni regionali”. «Tutt'altro che un'iniziativa dovuta perché il presidente Storace non ha presentato alcun esposto. Era semplicemente scandaloso quello che è accaduto, l'Ordine dei giornalisti ha agito di conseguenza». Lo comunica in una nota l'ufficio stampa della Regione Lazio, replicando a quanto affermato dal segretario della Federazione nazionale della Stampa italiana, Paolo Serventi Longhi, a proposito dell'apertura di un procedimento disciplinare dell'Ordine dei giornalisti del Lazio a carico del direttore dell'Unità, Antonio Padellaro, e della redattrice Luana Benini. (AGI)