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Editoria 13 Lug 2011

Il segretario Fnsi: "Un passo avanti importante per il lavoro autonomo giornalistico e contro il precariato"

“L’apertura del Sottosegretario Bonaiuti ad una giusta considerazione dei problemi del precariato giornalistico è rilevante e apprezzabile. Il suo parere favorevole al progetto di legge Moffa  per l’equo compenso del lavoro autonomo è un passo avanti importante verso la definizione di equilibri economici e di welfare avanzati e rispettosi del lavoro dei colleghi qualunque sia la forma in cui esso viene richiesto o prestato. Tutta la professione aspira a chiari processi riformatori per l’editoria e per il lavoro.

“L’apertura del Sottosegretario Bonaiuti ad una giusta considerazione dei problemi del precariato giornalistico è rilevante e apprezzabile. Il suo parere favorevole al progetto di legge Moffa  per l’equo compenso del lavoro autonomo è un passo avanti importante verso la definizione di equilibri economici e di welfare avanzati e rispettosi del lavoro dei colleghi qualunque sia la forma in cui esso viene richiesto o prestato. Tutta la professione aspira a chiari processi riformatori per l’editoria e per il lavoro.

Come ha ricordato il Sottosegretario nella sua audizione alla Camera, richiamando le problematiche e le proposte a lui presentate, anche recentemente, dalla Federazione Nazionale della Stampa, a Palazzo Chigi, i giornalisti che operano in condizioni di precariato in forme di lavoro atipico hanno bisogno di protezioni sociali di legge e di adeguati riconoscimenti, anche per meglio garantire e tutelare la qualità e la libertà dell’informazione.
L’avvio del processo legislativo sul PDL Moffa, che pare raccogliere sensibilità diffuse sul tema che sembrano largamente condivise da quasi tutti i gruppi politici, ai quali, con l’On.le Bonaiuti, va il nostro riconoscimento, è una buona notizia che va incoraggiata per uno sviluppo coerente nel proseguimento dei passaggi parlamentari di consultazione e decisione. Sul merito delle opzioni che possono rendere più efficace la proposta di legge, la Fnsi, grazie anche alle evidenze documentate dal “Libro bianco sul lavoro nero” sull’attività giornalistica,  al lavoro della sua Commissione Freelance e alle determinazioni del suo ultimo congresso, parteciperà alla imminente audizione decisa oggi dalla Commissione Cultura della Camera con una specifica base di analisi e di proposte, sia per l’equo compenso sia per un welfare attivo per il lavoro autonomo
Sarà molto importante l’assunzione di consapevolezza e responsabilità, accanto al legislatore, di tutte le parti sociali, nella convinzione che lavoro autonomo e lavoro dipendente giornalistico debbano convivere efficacemente su un piano di pari dignità in un quadro di stabilità e  soprattutto sviluppo dell’industria dell’informazione e del suo sistema imprenditoriale”.
GIUNTA SINDACATO: RIFORMA EDITORIA URGENTE, È TEMPO DI PASSARE AI FATTI

“E’ importante che Parlamento e Governo siano tornati, dopo mesi di silenzio , a parlare di riforma dell’editoria, come è accaduto con indicazioni concrete oggi della Commissione cultura della Camera.
La Giunta della Fnsi, riunita nel pomeriggio a Roma, ne prende atto con estremo interesse rilevando l’urgenza di mettere insieme le volontà dichiarate (dal sottosegretario Bonaiuti, agli onorevoli Carra, Giulietti, Merlo, Mazzuca, tra gli altri) per dar corso a un’opera riformatrice efficace e di utilità sociale. Si tratta di assumere con chiarezza, nelle politiche sociali ed economiche, il concetto dell’informazione come bene pubblico fondamentale.
Non si può andare avanti con provvedimenti tampone o amministrativi di taglio tecnocratico.
E’ giunto il tempo di mettere insieme sforzi e proposte per sostenere innovazione, crescita e qualità dell’informazione, valorizzando e  supportando  l’occupazione professionale, risorsa essenziale non sostituibile da nessuna macchina. La sfida della credibilità  e della qualità dell’informazione è ineludibile e richiede donne e uomini intelligenti, competenti, professionalmente attrezzati e correttamente occupati, secondo leggi e contratti.
L’apertura del confronto legislativo in Parlamento su riforma dell’editoria, contestualmente alla riforma dell’ordinamento professionale dei giornalisti e ad interventi per il lavoro autonomo nel settore, deve perciò diventare occasione per un’opera di innovazione finalizzata all’utilità di un pezzo qualificato del sistema industriale  e di un’area delicata e sensibile del  mondo del lavoro.
Queste sono, per la Giunta esecutiva della Fnsi,  le vere priorità del sistema dell’informazione che va liberato  da qualsiasi tentativo di frenarne voci e potenzialità con divieti o di condizionarne la libertà di mercato oppressa da squilibri pubblicitari o da conflitti di interesse”.

EDITORIA: BONAIUTI, PRECARIATO PROBLEMA REALE, OK A DDL MOFFA

''E' un problema reale, concreto'' quello del precariato nel settore dell'editoria: ne è consapevole il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria, Paolo Bonaiuti, ascoltato oggi in commissione Cultura alla Camera, che ha assicurato il massimo ''appoggio'' al ddl Moffa sull'equo compenso nel settore giornalistico. Ricordando di aver avuto un proficuo incontro sul tema con la Fnsi, Bonaiuti ha sottolineato che ''i precari sono persone che lavorano molto e vengono pagate con cifre risibili, in più senza reali protezioni di legge e riconoscimenti.
Molti sono giovani, moltissime sono donne: si tratta di una forma di precariato molto diffusa e rischiosa, penso alla tutela di queste persone anche dal punto di vista assicurativo''.
Citando i dati dell'Ordine dei giornalisti, Bonaiuti ha sottolineato che ''dal '75 al 2009 gli iscritti all'Ordine sono passati da 30 a 110 mila, ma sono cambiate in maniera rilevantissima le condizioni del lavoro. Nel 2009 i rapporti subordinati sono 18 mila 567, con un aumento di circa il 50% rispetto all'inizio del decennio 2000, ma i rapporti di lavoro autonomo, che erano meno di 10 mila, sono saliti a più di 30 mila, aumentando di oltre il 300%''.
Inoltre ''Il 41% della popolazione giornalistica - ha detto ancora il sottosegretario - lavora nell'emittenza radio tv pubblica e privata e negli uffici stampa o in altri segmenti produttivi. E' in corso un cambiamento epocale di questa professione per cui credo che queste norme del Ddl Moffa sull'equità retributiva nel lavoro giornalistico dovrebbero essere al centro di un provvedimento di riforma cui do fin d'ora tutto il mio appoggio: si tratta di questioni non di secondo piano, che investono la dignità e la deontologia di una professione di cui c'è sempre più bisogno per diffusione idee e cultura''. (ANSA)

EDITORIA: BONAIUTI, IL MIO DECALOGO PER LA RIFORMA
170 MLN CONTRIBUTI 2011 MA IMPENSABILE 'GELATA' MERCATI NON PESI (di Angela Majoli)     

'Un decalogo', dai contributi in base ai livelli di occupazione alla possibilità di incentivi per i giornali on line, alla riforma dei criteri per le convenzioni con le agenzie di stampa: è la piattaforma su cui riavviare il dialogo per la riforma dell'editoria delineata oggi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti in commissione Cultura alla Camera. Un confronto anche immediato, chiede Bonaiuti, che parla di una possibile 'torta' da 170 milioni per i contributi diretti da erogare nel 2011, ma avverte: ''È impensabile che la gelata della speculazione internazionale non si rifletta anche sull'editoria''. E ammettendo che il precariato ''è un problema reale'' dice sì al progetto Moffa sull'equo compenso nel settore giornalistico.
Tra i dieci ''possibili punti di discussione'' per la riforma Bonaiuti cita ''il ripensamento del funzionamento del sistema distributivo'', la sua ''informatizzazione'' attraverso il codice a barre (che costerebbe però ''15-20 milioni'', ora non disponibili) e la ''revisione delle modalità commerciali di remunerazione per i soggetti addetti alla vendita''. E ancora ''un intervento normativo che tuteli il diritto d'autore, anche se nell'era multimediale è difficilissimo, e mi chiedo se sia utile, porre un freno alla rete, espressione di libertà''. Sul tavolo anche la ''riforma dei criteri in base ai quali vengono stipulate le convenzioni con le agenzie di stampa'' con ''parametri riferiti all'occupazione regolare''. Va inoltre ''recepito il principio europeo di liberalizzazione delle tariffe postali agevolate'' e ''riformata la disciplina dei contributi della legge 250/90, riducendo la platea dei soggetti beneficiari''. Bonaiuti parla anche di ''credito agevolato, finalizzato all'innovazione'' e di ''forme di incentivo per i giornali on line, ma ancora una volta legate ai livelli di occupazione. I principi essenziali da porre - ribadisce - sono l'occupazione e l'effettiva visibilità delle testate, in termini di copie vendute per la carta stampata o di accessi ai siti per i giornali on line''. Infine ''un accesso più facile alla pubblicità istituzionale''.
Fin qui le ipotesi di lavoro. Ma il contesto resta critico e destinato a subire ''gli effetti della gelata della speculazione internazionale'', ammette il sottosegretario, snocciolando le cifre del calo di vendite e pubblicità, che continua anche nel 2011: nei primi quattro mesi dell'anno la flessione è del 2.4% per le prime, del 4% per gli introiti pubblicitari. Dovrebbe così ammontare a ''170 milioni'' la ''torta'' dei contributi diretti da erogare quest'anno per il 2011, ma le previsioni non sono rosee: ''Per il 2012-2013 - spiega - si prevedono 190 milioni di euro, rispetto ai 170 di quest'anno, ma comprensivi'', tra l'altro, ''degli accordi con la Rai''.
Ad aggravare la situazione, il ''problema reale, concreto'' del precariato giornalistico: di qui ''tutto il sostegno possibile'' del governo alla proposta Moffa sull'equo compenso nel settore: ''Si tratta di questioni non di secondo piano, che investono la dignità e la deontologia di una professione di cui c'è sempre più bisogno per diffusione idee e cultura'', sottolinea Bonaiuti. Plaude la Fnsi: ''Il parere favorevole è un passo avanti importante verso la definizione di equilibri economici e di welfare avanzati e rispettosi del lavoro dei colleghi''. Apertura da Bonaiuti anche sulla proposta di riforma dell'Ordine dei giornalisti, con l'impegno a ''parlare con il ministero della Giustizia per sbloccare il no al Giuri''' per la correttezza dell'informazione. (ANSA)

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