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Associazioni 31 Gen 2011

Il Segretario della Fnsi, Franco Siddi, alla festa per San Francesco di Sales organizzata dall’Ucsi della Calabria: “No a desiderata di potenti e tifosi”Insieme all'arcivescovo di Cosenza, quelli di Locri e Mileto per parlare ai giornali

PAOLA (Cosenza) – “Garantire al cittadino un’informazione corretta e trasparente, al servizio esclusivo della verità, non dei potenti o dei tifosi: è questo il dovere del giornalista”. Un concetto affatto nuovo per Franco Siddi, segretario generale della Federazione della Stampa, che, in più occasioni, ha sottolineato “il valore etico dell’informazione, intesa come conoscenza”.

PAOLA (Cosenza) – “Garantire al cittadino un’informazione corretta e trasparente, al servizio esclusivo della verità, non dei potenti o dei tifosi: è questo il dovere del giornalista”. Un concetto affatto nuovo per Franco Siddi, segretario generale della Federazione della Stampa, che, in più occasioni, ha sottolineato “il valore etico dell’informazione, intesa come conoscenza”.

E ha voluto ribadirlo ieri, nell’incontro ospitato a Paola, al termine della messa regionale per San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, organizzata dall’Ucsi della Calabria e che ha visto la partecipazione di ben tre arcivescovi giornalisti, Salvatore Nunnari (diocesi di Cosenza-Bisignano), Luigi Renzo (Mileto) e Giuseppe Fiorini Morosini (Locri), iscritti all’Unione Stampa Cattolica e al Sindacato Giornalisti della Calabria.
“La credibilità è la sfida più grande per i giornalisti italiani, e non solo, – ha detto Siddi – che hanno il compito di aiutare i cittadini, fornendogli una chiave di lettura, in modo tale che le notizie siano davvero materia di scelta”.
Per far questo, per assicurare, cioè, “una stampa che non presti il fianco a questa o a quella parte, un giornalismo fatto di professionisti liberi, non di mercenari, – ha sottolineato il segretario generale della Fnsi – i media devono porsi al di sopra delle questioni meramente economiche, dando, piuttosto, voce a chi non ce l’ha. Ai poveri, ai deboli, per cui possiamo fare tanto, contrastando disuguaglianze e discriminazioni. I potenti non hanno bisogno della stampa”.
Un appello “per un’informazione al servizio coraggioso della verità”, che deve varcare i confini del giornalismo cattolico, “altrimenti faremo una brutta fine – ha tuonato Siddi – e nei media, dalla carta stampata alla televisione, rimarranno soltanto due schiere: da una parte gli ideologizzati, gli schierati, appunto; dall’altra i disperati, pronti a tutto pur di lavorare”.
D’altronde i segnali non mancano, “specie in regioni difficili, come la Calabria – ha esordito Carlo Parisi, segretario regionale del Sindacato Giornalisti, confermando le preoccupazioni di Siddi – dove molti, troppi, colleghi sono sfruttati da editori senza remore: niente stipendi per mesi o un anno intero, oppure compensi da fame, che equivalgono ad un insulto”.
Il messaggio è, ancora una volta, forte e chiaro: “I giornalisti calabresi, e come loro tanti altri, devono reagire – ha sottolineato Parisi – per difendere il valore più caro, la propria dignità, e il diritto più normale, quello al lavoro. In condizioni decenti”.
Scritto da: Nicoletta Giorgetti
www.giornalisticalabria.it
SIDDI (FNSI), NO A DESIDERATA DI POTENTI E TIFOSI
SEGRETARIO FNSI ALLA FESTA DELL’UCSI PER SAN FRANCESCO DI SALES IN CALABRIA
PAOLA (COSENZA), 30 GEN - "Viviamo tutti una condizione di esasperazione per la crisi del settore e la violenza degli scontri politici e dobbiamo tenere chiara qual è la nostra bussola per assicurare il diritto dei cittadini ad una corretta e completa informazione dando voce a tutte le voci e non accondiscendendo ai desiderata dei potenti o dei tifosi". Lo ha detto Franco Siddi, segretario della Fnsi, partecipando ad una tavola rotonda promossa a Paola in occasione della festa dedicata a San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. "La giornata di oggi, che è dedicata alle comunicazioni sociali è che ha per tema la verita e l'autenticità nell'era digitale - ha aggiunto Siddi - ci deve esortare a prestare attenzione soprattutto a chi non ha voce, ai poveri perché diventi efficace la lotta contro la povertà che, anche nel nostro mondo, sta diventando sempre più vasta attraverso condizioni di lavoro non decenti. In questo senso le denunce che provengono dalla Calabria sono allarmanti con situazioni di paura che talvolta rendono complicato servire la verità. Questi ostacoli vanno rimossi attraverso la promozione di una cultura del rispetto dell'informazione e della tutela delle posizioni più deboli". All'incontro, che è stato preceduto da una messa celebrata dall'arcivescovo di Cosenza Salvatore Nunnari e dai vescovi di Locri Giuseppe Morosini e di Mileto, Luigi Renzo, hanno partecipato il presidente dell'Ordine dei giornalisti della calabria Giuseppe Soluri e il segretario del sindacato calabrese, Carlo Parisi. (ANSA)
INSIEME ALL'ARCIVESCOVO DI COSENZA, QUELLI DI LOCRI E MILETO PER PARLARE AI GIORNALISTI DA GIORNALISTI
MONS. NUNNARI: “FACCIAMO CRONACA DI SPERANZA”
PAOLA (Cosenza) – “Anche dagli scandali e dalle vicende più tristi che affliggono la nostra società bisogna cercare di trarre un messaggio di speranza”. A dirlo, appellandosi a quanti fanno informazione, è stato il vescovo giornalista Salvatore Nunnari, alla guida dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, che ieri ha presieduto la cerimonia religiosa organizzata dall’Ucsi Calabria per celebrare San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, nel Santuario di San Francesco di Paola.
“La Calabria ha bisogno di un giornalismo vero – ha detto, ancora, monsignor Nunnari, per 12 anni consigliere nazionale della Federazione della Stampa – e, soprattutto, di giornalisti coscienti che diano voce a chi ne ha davvero bisogno”.
Cronaca di speranza e “coscienza dell’uomo, della persona, della sua dignità”, i valori sottolineati dall’arcivescovo di Cosenza, alla cui voce hanno dato forza le parole degli altri due vescovi, anch’essi giornalisti iscritti all’Unione Cattolica della Stampa e al Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Fiorini Morosini (diocesi di Locri-Gerace) e Luigi Renzo (diocesi di Mileto).
Ben tre arcivescovi giornalisti, insieme, dunque, nella suggestiva cornice del Santuario di San Francesco di Paola, per parlare al mondo del giornalismo – e non solo a quello cattolico, vista l’universalità dei messaggi – da ministri della Chiesa e da giornalisti.
“La verità non va manipolata – sono state le parole di monsignor Renzo, il vescovo di Natuzza Evolo, la mistica calabrese in odore di santità – e chi ha scelto di abbracciare il mestiere del giornalista, in Calabria come altrove, non può prescindere da questa considerazione”.
“La missione del giornalista – ha concluso il vescovo di Mileto – sta nel servire il bene comune, con onestà”.
Non da meno il mònito di monsignor Morosini che, da “vescovo di una terra ferita, Locri, che troppo spesso viene guardata, anche dai giornalisti, con gli occhiali neri”, ha voluto ribadire l’importanza della “legalità come valore autentico e sociale, che può e deve riempire le pagine dei giornali, sottraendo terreno alle notizie della violenza e del crimine”.
Scritto da: Nicoletta Giorgetti su www.giornalisticalabria.it 

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