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Editoria 13 Apr 2011

Il rilancio dell’editoria attraverso la ripresa dell’occupazione condizione per un salto di qualità dei media

“Per rilanciare l'industria dell'informazione è indispensabile un colpo d'ala degli editori. Il costo della fase acuta della crisi è stato pagato soprattutto dal lavoro, come dimostra la fotografia del settore fatta oggi dal Presidente della Fieg, Carlo Malinconico. Ma senza un attento e coraggioso investimento sulle risorse professionali non c'è ripresa vera. Il Sindacato dei giornalisti, innovando sul terreno delle relazioni industriali e del contratto, ha fatto la sua parte per salvare il sistema. Ma ora una semplice gestione statica dei conti non basta.

“Per rilanciare l'industria dell'informazione è indispensabile un colpo d'ala degli editori. Il costo della fase acuta della crisi è stato pagato soprattutto dal lavoro, come dimostra la fotografia del settore fatta oggi dal Presidente della Fieg, Carlo Malinconico. Ma senza un attento e coraggioso investimento sulle risorse professionali non c'è ripresa vera. Il Sindacato dei giornalisti, innovando sul terreno delle relazioni industriali e del contratto, ha fatto la sua parte per salvare il sistema. Ma ora una semplice gestione statica dei conti non basta.

Serve un disegno, una proposta importante di nuovo modello industriale, un progetto avanzato sulle prospettive del settore dell'informazione che non può prescindere dalla qualità e, quindi, dal valore aggiunto dell'investimento in lavoro giornalistico qualificato e regolarmente inquadrato. Lo Stato deve fare la sua parte per sostenere l'informazione quale bene pubblico, per combattere e non favorire gli squilibri strutturali, come la pubblicità e i nodi della distribuzione, per combattere il dumping sociale e la precarietà. La Fieg deve farsi parte attiva per il rispetto delle buone pratiche e degli obblighi contrattuali e sociali del mercato del lavoro giornalistico, perno indispensabile delle attività imprenditoriali, fonte essenziale del suo business, il vero moltiplicatore di valore dell’industria dell’informazione.
Sono queste le prime valutazioni della Fnsi a commento della presentazione del rapporto della Federazione italiana editori giornali sulla stampa italiana nel biennio 2008-2010 avvenuta oggi a Roma. La Fnsi, inoltre, sottolinea positivamente le affermazioni del Presidente della Fieg, Malinconico, relativamente alla riaffermazione della “netta contrarietà a qualunque forma di divieto di pubblicazione di notizie”. Su questo terreno, quello della difesa della libertà e del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati la Fnsi ribadisce la sua disponibilità ad iniziative anche comuni.  
Interessanti le proposte avanzate al governo per incentivare la imprese editoriali, ma esse debbono essere collegate ad un criterio che si basi sulla correttezza  e sulla qualità dei rapporti di lavoro dentro e fuori le aziende al fine di favorire le imprese virtuose contro forme di concorrenza sleale arrivando a togliere i contributi pubblici a quelle aziende che non applicano regolari contratti giornalistici”.

SIDDI (FNSI), ORA SERVE COLPO D'ALA DA IMPRENDITORI
NEL 2010 MOL TORNA A CRESCERE GRAZIE A TAGLI SU COSTO LAVORO
"Se l'anno orribile 2009 è per fortuna alle spalle e nel 2010 il margine operativo lordo torna a crescere è grazie soprattutto agli interventi sul costo del lavoro. Questa strada però non è infinita e senza investimenti sulle risorse professionali, il settore deperisce".
Lo ha detto il segretario della Fnsi, Franco Siddi, commentando i dati dello studio "La stampa in Italia 2008-2010", presentato oggi dalla Fieg. "Per rilanciare il settore ora serve un colpo d'ala da parte degli editori - ha aggiunto -, che finora non hanno risposto con misure adeguate a un valido progetto di innovazione industriale". (ANSA)

Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Roberto Natale, ha dichiarato:
“Il rapporto oggi presentato dalla Fieg merita di essere letto anche alla luce delle parole che il Presidente della Repubblica ha inviato alla "Biennale Democrazia. Napolitano mette in guardia contro il rischio di "poteri economici e sociali senza contrappesi, resi più insidiosi dagli effetti del progresso tecnologico". Nella relazione del Presidente Fieg, Carlo Malinconico, si torna a sottolineare l'anomalia che in Italia caratterizza la raccolta pubblicitaria: la tv schiaccia sempre più la stampa, come non avviene in nessuna altra economia avanzata. Per il sindacato dei giornalisti la questione del conflitto di interessi di Berlusconi, cosi come dei conflitti di interesse di cui sono titolari grandi nomi dell'editoria, rimane uno dei nodi fondamentali da affrontare per dare al settore uno sviluppo essenziale alla qualità della democrazia italiana”.

@fnsisocial

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