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Editoria 09 Dic 2009

Il presidente della Fnsi, Roberto Natale: “Tremonti non è d'accordo con se stesso?”

''Siamo contenti che il ministro Tremonti abbia scoperto di non essere d'accordo con quello che aveva deciso'': così il presidente della Fnsi Roberto Natale ha commentato le assicurazioni fatte oggi dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti al presidente della Camera Gianfranco Fini sui finanziamenti statali ai giornali di partito, messi in discussione dalla Finanziaria.

''Siamo contenti che il ministro Tremonti abbia scoperto di non essere d'accordo con quello che aveva deciso'': così il presidente della Fnsi Roberto Natale ha commentato le assicurazioni fatte oggi dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti al presidente della Camera Gianfranco Fini sui finanziamenti statali ai giornali di partito, messi in discussione dalla Finanziaria.

''La parola 'rigore' non la regaliamo a nessuno, da anni denunciamo che le regole vigenti mettono insieme giornali di partito veri e giornali di partito inventati, testate vere e testate finte'', ha aggiunto Natale in una conferenza stampa alla Camera, annunciando che per il 12 gennaio è in cantiere una ''chiamata a discutere con tutti i soggetti politici, sociali e culturali favorevoli a questa battaglia''. Alla conferenza stampa hanno partecipato alcuni direttori di testate di partito tra quelli a rischio di tagli del finanziamento pubblico, tra gli altri Concita De Gregorio dell'Unita', Stefano Menichini di Europa, Flavia Perina del Secolo d'Italia e Dino Greco di Liberazione. ''Prendo atto dell'impegno formale di Fini e Tremonti, che ha dato garanzie di finanziamento per i giornali con una precisa ''funzione storica e politica'' - ha detto Concita De Gregorio - ma nell'elenco ci sono testate di cui non abbiamo mai sentito parlare. Si deve intanto fare pulizia, e poi andare a deliberare in sede di finanziaria. L'importante comunque è non lasciare il cerino al governo''.
Menichini, oltre a sottolineare ''la novità rispetto alla chiusura che c'era stata finora'', ha affermato che ''Tremonti ha detto che il governo valuterà nella lista, che è pubblica, i casi macroscopici di abuso e di usufrutto improprio di questo titolo''. (ANSA)

EDITORIA: ALLARME FIEG PER DISPOSIZIONI IN FINANZIARIA

''Le disposizioni sui contributi per l'editoria introdotte nella Finanziaria 2010 dalla Commissione bilancio della Camera generano allarme e preoccupazione tra gli editori associati alla Fieg''. Lo spiega la Federazione in una nota.
La Federazione italiana editori sottolinea che ''c'è uno schema di regolamento di semplificazione e riordino della disciplina e delle procedure di erogazione dei contributi, predisposto dal Dipartimento per l'Editoria, che è stato già approvato dal Consiglio dei ministri del 28 ottobre scorso e che attende il parere delle competenti commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato. Si discuta e si approvi rapidamente il regolamento sull'editoria, che - pur perfettibile - contiene una visione di insieme e ha il pregio dell'organicità e di una tempistica razionale. Quanto deciso in Commissione Bilancio della Camera ha piuttosto l'effetto di svuotarlo ulteriormente, con un intervento improvvisato, che richiederà un prossimo intervento correttivo''.
''Esprimiamo il nostro fermo dissenso - aggiunge la Fieg - rispetto a misure frammentarie e discutibili, disseminate nei collegati alla finanziaria e nelle finanziarie stesse, che creano disorientamento e incertezza magari su bilanci già approvati dell'editoria giornalistica duramente colpita dalla crisi. Si utilizzi, invece, il decreto di fine anno per pensare ad intercettare la ripresa e agevolarla con misure come il credito di imposta per l'acquisto della carta, l'Iva agevolata ai giornali diffusi elettronicamente, la parziale detassazione a sostegno dell'investimento pubblicitario incrementale rispetto all'anno passato''. (ANSA)

TREMONTI, SÌ A FONDI MA FNSI CHIEDE RIGORE
FINI MEDIATORE, CORO UNANIME CONTRO TESTATE FANTASMA

I giornali di partito sono salvi. Il ministro del Tesoro Giulio Tremonti fa un passo indietro e assicura che i contributi statali destinati a testate come L'Unità, il Secolo d'Italia e la Padania, messi in discussione dalla Finanziaria, non verranno toccati. La novit… arriva grazie alla mediazione del presidente della Camera Gianfranco Fini che, stamane, ha chiamato Tremonti 'in diretta' durante un incontro con i direttori del Secolo d'Italia Flavia Perina, dell'Unità Concita De Gregorio, di Europa Stefano Menichini e di Liberazione Dino Greco.
''Tremonti - ha poi spiegato Menichini in una conferenza stampa alla Camera organizzata dalla Fnsi - ha assicurato che interverrà per via legislativa: nel decreto 'Milleproroghe' di fine anno o nel decreto Sviluppo che verrà emanato ai primi di gennaio''. La Finanziaria conferma quindi i finanziamenti come in passato ma, mentre prima erano assegnati in base a diritti soggettivi delle testate, nel 2010 verranno concessi dal ministero. Il problema, osservano però De Gregorio e Greco, è che ''molte testate stanno affrontando ristrutturazioni e consolidamento dei debiti, e le banche non presteranno loro più denaro se il finanziamento pubblico non nasce più da un diritto soggettivo proprio, ma da una concessione del ministero''.
''Siamo contenti che Tremonti abbia scoperto di non essere d'accordo con quello che aveva deciso - dice il presidente della Fnsi Roberto Natale -. La parola 'rigore' non la regaliamo a nessuno. Sono anni che denunciamo che le regole vigenti mettono insieme giornali di partito veri e inventati, testate vere e finte'', aggiunge Natale, che a Tremonti chiede una ''sede immediata per fare questo lavoro di 'pulizia''', e annuncia per il 12 gennaio una ''chiamata a discutere con tutti i soggetti politici, sociali e culturali favorevoli a questa battaglia''.
Anche Concita De Gregorio, pur prendendo atto ''dell'impegno formale di Fini e Tremonti'', chiede che si faccia ''pulizia'', visto che nell'elenco ci sono testate ''di cui non abbiamo mai sentito parlare. Poi - aggiunge - si può andare a deliberare in sede di Finanziaria. L'importante comunque è non lasciare il cerino al governo''.
Il capogruppo del Pd in Commissione Bilancio, Pierpaolo Baretta, annuncia che nella relazione di minoranza alla Finanziaria il Pd chiederà al governo di ''porre subito rimedio alla questione dell'editoria senza rinvii''. Per il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri, la questione ''è ormai risolta. Gli impegni già presi al Senato saranno rispettati nelle misure individuate dal governo''. E mentre il presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto chiede un intervento del governo con il provvedimento di fine anno, ''così come è stato assicurato'', il vicepresidente dei deputati Idv Antonio Borghesi invita a ''rivedere quella parte della normativa che destina le risorse in maniera irrazionale, distribuendo i soldi pubblici a pioggia senza un minimo di discernimento''.
Secco il commento di Claudio Fava (Sl): ''Al governo Berlusconi piacciono solo i giornali allineati o quelli imbavagliati''. ''Ben venga il ripensamento annunciato, ma deve essere attuato senza furbizie o ritardi che provocherebbero danni gravissimi'', sottolinea il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni. Mentre Antonio Padellaro, direttore de Il Fatto Quotidiano ed ex direttore dell'Unità, dice: ''Il governo deve mantenere il finanziamento, magari con verifiche puntuali sulle vendite, alle cosiddette testate storiche e fare un'indagine di tipo penale sui giornali o presunti tali che hanno preso soldi indebitamente''. (di Elisabetta Malvagna)  (ANSA)

FINANZIARIA: FINI-TREMONTI, SÌ FONDI A GIORNALI PARTITO

I giornali di partito e le altre testate storiche che oggi ricevono finanziamenti statali non perderanno questo diritto, oggi messo in discussione dalla Finanziaria: lo ha assicurato il ministro del Tesoro Giulio Tremonti in una telefonata in 'viva voce' con il presidente della Camera Gianfranco Fini, che aveva nel proprio studio i direttori del Secolo d'Italia, Flavia Perina, dell'Unità, Concita de Gregorio, di Europa, Stefano Menichini, e di Liberazione, Dino Greco. Lo hanno riferito ai cronisti questi stessi direttori al termine dell'incontro con Fini. La Finanziaria conferma i finanziamenti come in passato, ma mentre negli anni precedenti essi erano assegnati in base a diritti soggettivi delle testate, nel 2010 essi verranno concessi dal Ministero. Molte testate, hanno spiegato ai cronisti De Gregorio e Greco, stanno affrontando ristrutturazioni e consolidamento dei debiti, e le banche non presteranno loro più denaro se il finanziamento pubblico non nasce più da un diritto soggettivo proprio ma da una concessione del ministero. I direttori hanno riferito che Fini, dopo averli ricevuto, ha telefonato al ministro Tremonti, col quale aveva già parlato nei giorni scorsi, ed ha affrontato il tema alla presenza degli ospiti del suo studio. ''Tremonti ha condiviso le preoccupazioni espresse da FIi - ha riferito Menichini - ed ha assicurato che interverrà per via legislativa o nel decreto mille-proroghe di fine anno, o nel decreto sviluppo che verrà emanato dal governo i primi di gennaio''. Menichini, Perina, Greco e De Gregorio hanno poi sottolineato che attualmente godono del finanziamento pubblico non solo delle testate che hanno una storia, che rappresentano una cultura, che escono davvero in edicola ed hanno delle vere redazioni, ma anche giornali spesso 'fantasma'. Questo problema è stato sottolineato sia a Fini che a Tremonti. Il Ministro ha convenuto, ha riferito De Gregorio, ''che ci sono testate che non hanno alcuna ragion d'essere se non prendere il finanziamento pubblico''. I quattro direttori hanno invitato quindi a fare un discrimine tra le testate storico-culturali da quelle fantasma. (ANSA)

EDITORIA: CICCHITTO, INTERVENGA GOVERNO CON PROVVEDIMENTO

''Invitiamo il governo ad intervenire nei confronti dell'editoria con il provvedimento di fine anno, così come è stato assicurato nel corso dei lavori della Commissione Bilancio per la finanziaria. È auspicabile che la materia sia razionalizzata con apposito regolamento''. Lo afferma Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. (ANSA)

EDITORIA: BORGHESI (IDV), CONTRIBUTI IN BASE A COPIE VENDUTE

 

''Italia dei Valori è sempre stata contraria al finanziamento all'editoria di partito, cosi' come previsto dalla normativa vigente, ma riteniamo anche che almeno, finchè la legge c'è, sia un diritto che vada garantito. Quello che si potrebbe fare, da subito, è rivedere quella parte della normativa che destina le risorse in maniera assolutamente irrazionale, distribuendo i soldi pubblici a pioggia senza un minimo di discernimento''. Lo afferma in una nota Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo Italia dei Valori alla Camera.

''L'Unità, ad esempio, che è a tutti gli effetti un giornale vero, viene messo sullo stesso piano di un giornale 'finto' come il Campanile, o come tante altre testate fittizie messe su alla bisogna.Quello che noi chiediamo, dunque, è rivedere la legge subito e che si destinino i contributi in base alle copie oggettivamente vendute in edicola. Solo cosi' facendo si distinguerà il grano dalla gramigna e si estirperanno i parassiti dalle piante buone'' conclude Borghesi. (ADNKRONOS)

EDITORIA: GASPARRI, QUESTIONE FINANZIAMENTI È RISOLTA

"La questione dei finanziamenti per l'editoria è da considerarsi un tema ormai risolto. Il governo ha dato tutte le garanzie per razionalizzare le risorse a disposizione in maniera che i giornali non soffrano alcuna perdita. Gli impegni che già al Senato erano stati presi in sostegno dell'editoria saranno rispettatinelle misure individuate dal governo". Lo dichiara il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. (ANSA)

EDITORIA: PD, NESSUN RINVIO, SUBITO NORME CORRETTIVE

''Nella relazione di minoranza alla finanziaria, il Pd chiederà al governo di porre subito rimedio alla questione dell'editoria senza rinvii a prossimi provvedimenti. Ci sono le condizioni istituzionali per farlo e dopo le dichiarazioni di oggi del ministro Tremonti, se c'è buona fede, non c'è motivo di rinviare''. Il capogruppo del Pd in Commissione Bilancio, Pierpaolo Baretta, commenta così le assicurazioni fatte oggi dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti al presidente della Camera Gianfranco Fini sui finanziamenti statali ai giornali di partito, messi in discussione dalla Finanziaria. (ADNKRONOS)

EDITORIA: FAMMONI (CGIL), BENE RIPENSAMENTO TAGLI MA NO FURBIZIE E RITARDI

"La scelta fatta in Finanziaria sull'editoria era e resta inaccettabile. Ben venga dunque il

ripensamento annunciato, ma deve essere attuato davvero senza furbizie o ritardi che provocherebbero danni gravissimi alle testate, ai lavoratori e alla informazione''. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, in merito alle parole di oggi del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. ''La via più breve è togliere questa norma dalla Legge Finanziaria, mentre per altre forme di intervento è necessario che il Governo indichi con certezza tempi e modalità''.

Per quanto riguarda ''abusi e situazioni non in regola da tempo'', Fammoni ricorda come siano "sul tappeto proposte unicamente legate alla effettiva attività editoriale: ridefinendo in modo condiviso i soggetti e i criteri di calcolo e togliendo dal fondo per l'editoria voci di spesa improprie''. Su questo tema, continua, ''dovevano essere convocati da più di un anno da parte del Governo gli Stati Generali dell'editoria mentre si stava lavorando ad un nuovo regolamento. In molti abbiamo chiesto una vera legge di riforma dell'editoria. Tutte cose che potrebbero essere già fatte - conclude Fammoni - mentre da due anni ci troviamo costretti a rincorrere e recuperare tagli''. (ADNKRONOS)

 

FINANZIARIA: BERSANI, FINI FACCIA RISPETTARE RUOLO CAMERA

FORMALMENTE TUTTO REGOLARE, IN SOSTANZA CAZZOTTO A DISCUSSIONE

''Siamo in una condizione deprimente per il ruolo del Parlamento. Ci aspettiamo che il Presidente, oltre a spendere i propri buoni uffici, faccia valere sostanzialmente il ruolo del Parlamento''. Lo ha detto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, commentando a Montecitorio l'iniziativa di Fini in favore del mantenimento dei finanziamenti alla editoria, rimessi in discussione dalla Finanziaria.

''Non si era mai visto - ha detto Bersani - una fiducia messa in commissione. Formalmente - ha aggiunto - è tutto regolare, ma nella sostanza è un cazzotto in faccia alla discussione''. (ANSA)

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