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Editoria 11 Gen 2007

Il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro: “Stop ai finanziamenti statali per l’editoria”

"Tra i costi sostenuti dallo Stato c'è il finanziamento alle testate giornalistiche di partito e non. Io non credo che lo Stato debba trasformarsi in editore e surrogare alla mancanza di lettori, e quindi di copie vendute, con finanziamenti di milioni di euro a centinaia di testate".

"Tra i costi sostenuti dallo Stato c'è il finanziamento alle testate giornalistiche di partito e non. Io non credo che lo Stato debba trasformarsi in editore e surrogare alla mancanza di lettori, e quindi di copie vendute, con finanziamenti di milioni di euro a centinaia di testate".

Lo dice il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che aggiunge: "Il contenimento della spesa pubblica e l'eliminazione degli sprechi sono due temi su cui l'Italia dei Valori si sta impegnando dall'inizio di questa legislatura. Si discute di liberalizzazioni e di libero mercato, ma se i giornalisti vivono in parte grazie ai contributi statali, si può ancora e legittimamente parlare di informazione libera? I giornali devono avere un unico riferimento: il lettore. Se il lettore apprezza i contenuti, le vendite saranno sufficienti a sostenere il giornale. In caso contrario deve chiudere. L'editoria assistita rappresenta oltre che uno spreco, un condizionamento indiretto della politica editoriale da parte dello Stato. L'Italia dei valori proporrà una riduzione dei finanziamenti all'editoria con il taglio di ogni fondo a tutte le testate prive di una reale valenza sociale e a tutte le testate di partito. I fondi per queste ultime possono essere reperiti nei finanziamenti già previsti per i partiti". (AGI)

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