Un progetto della prefettura con tre scuole superiori della provincia di Lucca dal titolo 'Un ciak, due punti di vista' per combattere gli stereotipi della violenza di genere attraverso filmati interpretati dagli studenti degli istituti coinvolti. L'iniziativa è stata annunciata dal prefetto di Lucca Giusi Scaduto durante il seminario organizzato dall'Associazione Stampa Toscana in collaborazione e con il patrocinio della Regione Toscana che si è svolto sabato 22 giugno 2024 alla biblioteca civica 'Agorà' di Lucca dal titolo 'Il linguaggio del femminicidio'.
Al dibattito, moderato dal presidente dell'Ast Sandro Bennucci, hanno partecipato come relatori, la segretaria dell'Ast Lucia Aterini e la collega Barbara Antoni, entrambe del Tirreno. È intervenuta con un audiomessaggio Cristina Manetti, capo di gabinetto della presidenza della giunta, che ha inviato l'apprezzamento per l'iniziativa del presidente Eugenio Giani.
L'annuncio del prefetto Scaduto (che si basa sull'idea di ribaltare i ruoli maschile e femminile facendo interpretare la parte della donna vittima di violenza a uno studente) è stato seguito dagli interventi dalle operatrici del centro antiviolenza Luna di Lucca. Hanno parlato la presidente la presidente Daniela Caselli e le psicologhe Silvia Selvi e Ilaria Colombani.
Durante il seminario è stato registrato un incrocio di esperienze tra le operatrici e i giornalisti. È intervenuto anche Francesco Meucci, caposervizio della Nazione di Lucca, che ha raccontato come è cambiato i modi di trattare le notizie dei femminicidi dall'inizio della sua carriera fino ai giorni nostri.
Il prossimo seminario, sempre organizzato dall'Ast con la Regione Toscana, sul linguaggio del femminicidio si svolgerà in autunno a Prato.