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Ordine 16 Set 2008

Il Gruppo di Fiesole sulla riforma dell'Ordine: "Ritocchi parziali dettati da logiche autoreferenziali e corporative non rispondono alle richieste di trasparenza e qualità che vengono dalla società civile e dalla categoria"

La riforma dell’Ordine dei giornalisti è necessaria e non più eludibile, ma ritocchi parziali dettati da logiche autoreferenziali e corporative non sarebbero capiti dalla categoria e dalla società civile che chiede al giornalismo regole di trasparenza e qualità.

La riforma dell’Ordine dei giornalisti è necessaria e non più eludibile, ma ritocchi parziali dettati da logiche autoreferenziali e corporative non sarebbero capiti dalla categoria e dalla società civile che chiede al giornalismo regole di trasparenza e qualità.

Sono tre i punti che il Coordinamento dei giornalisti del Gruppo di Fiesole ritiene irrinunciabili per rifondare l’organismo di autogoverno della categoria, garante del sistema informativo: accesso alla professione, strumenti sanzionatori, attività pubblicistica. La via per diventare giornalisti - unica e di livello universitario - passa attraverso l’abolizione del praticantato così come è strutturato, per arrivare alla specializzazione giornalistica garantita da master e scuole di giornalismo. Il Gruppo di Fiesole ritiene che gli strumenti di formazione successivi alla laurea debbano evitare una selezione dei giornalisti per censo, ricercare il riconoscimento e la partecipazione contrattata e trasparente degli editori, oltre al coinvolgimento degli organismi di categoria con un’apertura più marcata alle novità tecnologiche e all’evoluzione del mercato del lavoro. I meccanismi per la tutela della correttezza deontologica dei giornalisti devono prevedere sanzioni incisive e procedure rapide che garantiscano il diritto dei cittadini ad avere un’informazione corretta, autonoma e coerente con le regole deontologiche della professione. Quanto ai pubblicisti che vivono di giornalismo e sono rimasti ingabbiati nel precariato e nelle violazioni contrattuali, il Gruppo di Fiesole ritiene necessario il loro accesso al professionismo. Ma il nuovo ordinamento non può più contemplare casi di pubblicismo svolto come hobby: l’esercizio del diritto di espressione sancito dall’art. 21 della Costituzione non ha bisogno dell’iscrizione all’Ordine dei giornalisti. L’attività giornalistica non esclusiva deve comunque trovare il suo riconoscimento attraverso l’iscrizione automatica all’Ordine ( ulteriormente legittimata da un esame che attesti la conoscenza delle norme deontologiche da parte del giornalista pubblicista) e all’Inpgi. 16/09/2008 IL COORDINAMENTO DEL GRUPPO DI FIESOLE www.gruppodifiesole.it

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