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Editoria 06 Feb 2007

Il fatturato della filiera che raggruppa carta, editoria, stampa e trasformazione supera i 42 miliardi di euro

Nel 2006 il comparto che raggruppa Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, ha registrato un fatturato aggregato pari a 42,136 miliardi di euro, in crescita dell'1,5% rispetto al 2005, di cui 8,27 mld relativi all'export (+2,1%). E' quanto emerge dalle stime 2006 che sono state presentate per la prima volta dalle Associazioni Industriali del settore, tra le quali anche la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg)

Nel 2006 il comparto che raggruppa Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, ha registrato un fatturato aggregato pari a 42,136 miliardi di euro, in crescita dell'1,5% rispetto al 2005, di cui 8,27 mld relativi all'export (+2,1%). E' quanto emerge dalle stime 2006 che sono state presentate per la prima volta dalle Associazioni Industriali del settore, tra le quali anche la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg)

Il saldo della bilancia commerciale, si legge nella nota, e' positivo per 2,6 mld di euro e si e' mantenuto tale fino dall'anno 2000. Gli addetti sono oltre 256.000, pari al 5,2% dell'occupazione manifatturiera complessiva in Italia. L'analisi dei dati su base poliennale (dal 2000 al 2006) dello studio, coordinato da Alessandro Nova dell'Universita' L. Bocconi di Milano e commissionato dalle 8 associazioni che rappresentano la filiera (Acimga, Aie, Anes, Argi, Asig, Assocarta, Assografici e Fieg), mostra un andamento del fatturato in costante crescita (da 40,38 a 42,14 mld di euro); dal raffronto con i dati relativi all'intera industria, la filiera appare caratterizzata da un ciclo piu' stabile. I rapporti export/fatturato e di import penetration, hanno osservato i professori Nova e Innocenzo Cipolletta che hanno commentato i dati, indicano una forte tenuta della competitivita' internazionale (l'export su fatturato cresce dal 18% dell'anno 2000 al 20% del 2006; l'import penetration passa dal 15% al 14%); la bilancia commerciale della filiera mostra un crescita da 1,4 a 2,6 mld di euro, a fronte di un saldo complessivo della bilancia commerciale italiana negativo a partire dal 2004. Tale dato in controtendenza si riscontra anche al netto dell'import del settore energetico, che tradizionalmente condiziona un paese come l'Italia, caratterizzato dalla forte dipendenza dall'estero per l'energia. Lo sviluppo del fatturato della filiera Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, si legge nella nota, e' avvenuto prevalentemente sui mercati internazionali: dopo un biennio (2002-03) in cui sia le esportazioni sia i consumi interni hanno registrato un segno negativo, nel periodo 2004-2006 le esportazioni sono tornate a crescere e i consumi interni hanno mostrato una evoluzione positiva, pur se in tono minore, evidenziando un sostanziale equilibrio nella crescita del mercato e nella ripartizione tra produttori nazionali e stranieri. Il consumo apparente (produzione + import - export) che nell'anno 2000 era stato pari a 38,9 mld di euro, scende infatti nel 2002 a 38,37 e nel 2003 a 38,07 mld di euro, per poi risalire nel 2005 a 38,96 e nel 2006 a 39,5 mld di euro). Gli addetti, pari a 256.000 unita' (a cui si aggiungono ulteriori 579.000 unita' dell'indotto - dati: 2005) mostrano un andamento sostanzialmente stabile (nel 2000 il numero degli addetti era pari a soli 10.000 addetti in piu') e anche in questo caso segnano un ciclo piu' stabile rispetto all'industria manifatturiera italiana nel suo complesso. ''Continuita' e stabilita' nella crescita sono gli elementi rilevanti della filiera - ha commentato Nova - specie se analizzati all'interno della forte turbolenza che ha caratterizzato il periodo 2000-2006: si tratta di un contesto industriale a rischio estremamente ridotto e con andamenti molto regolari. Solo l'Alimentare, per ovvie ragioni, mostra una variazione inferiore nei tassi di crescita annuale. In compenso la filiera Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione e' la seconda come crescita complessiva tra i settori industriali italiani, dopo le Macchine ed Apparecchi Meccanici, nel periodo 1990-2006. Una filiera vivace, innovativa e solida, assolutamente strategica per la competitivita' del sistema industriale e dell'eccellenza italiana'' ha concluso. (Adnkronos)

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