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Rai 01 Ago 2007

Il Consiglio di Stato sblocca la richiesta di revocare la nomina del consigliere Rai Angelo Maria Petroni dal Cda

La IV sezione del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso avanzato da palazzo Chigi e dal ministero dell'Economia contro la decisione cautelare con la quale il Tar del Lazio, lo scorso 7 giugno, aveva sospeso la richiesta di revocare la nomina del consigliere del Cda Rai Angelo Maria Petroni.

La IV sezione del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso avanzato da palazzo Chigi e dal ministero dell'Economia contro la decisione cautelare con la quale il Tar del Lazio, lo scorso 7 giugno, aveva sospeso la richiesta di revocare la nomina del consigliere del Cda Rai Angelo Maria Petroni.

I giudici di Palazzo Spada - rende noto il sito dello stesso Consiglio di Stato - ''accolgono l'appello e per l'effetto, in riforma dell'ordinanza impugnata'', respingono ''l'istanza cautelare proposta in primo grado'' dal consigliere Petroni difeso dagli avvocati Filippo Satta e Anna Romano. Il giudizio dovrebbe, prossimamente, proseguire nel merito delle questioni. Intanto la vicenda segna un punto a favore del ministro Tommaso Padoa-Schioppa che aveva 'sfiduciato Petroni'. Con questa decisione la IV sezione del Consiglio di Stato, ha dato il via libera alla convocazione dell'assemblea dei soci Rai. In proposito la sintetica ordinanza emessa da palazzo Spada spiega: ''Considerato che, ad un primo sommario esame, prescindendo ai fini cautelari dalla questione di giurisdizione sollevata dalle amministrazioni appellanti, gli atti impugnati dinanzi al Tar, finalizzati alla convocazione dell'Assemblea dei soci della Rai Spa, di natura propedeutica e funzionali alla assunzione di deliberazioni riferibili alla volontà della maggioranza dei soci, non sembrano in grado di recare un danno attuale al ricorrente (Petroni) in primo grado; ritenuto, infatti, che il manifestato intendimento del ministro dell'Economia di revocare il rappresentante dell'Amministrazione in seno alla Rai Spa sia suscettibile di produrre conseguenze pregiudizievoli per il ricorrente se ed in quanto l'Assemblea dei soci deliberi in senso conforme''. Per questi motivi il Consiglio di Stato ha accolto l'appello proposto dal Consiglio dei ministri e dal ministro Tommaso Padoa-Schioppa, e, riformando l'ordinanza del Tar, ha respinto l'istanza cautelare proposta in primo grado. Per effetto della misura di sospensione della revoca della 'sfiducia' a Petroni erano state bloccate le procedure di revoca di Petroni dal Cda Rai. Lo scorso 29 maggio, infatti, venne sospesa la convocazione dell'assemblea di viale Mazzini fissata per il 4 e 5 giugno nel corso della quale doveva essere sancita la fuoriuscita di Petroni. Il ragionamento seguito dal Consiglio di Stato sembra dire che, finché l'assemblea dei soci Rai non si riunirà emettendo la sua decisione su Petroni, non sussistono motivi di ''pregiudizio'' in base ai quali il consigliere possa bloccare il Cda. Solo dopo una eventuale decisione dell'assemblea dei soci sfavorevole a Petroni, il consigliere - questo almeno sembra essere il senso dell'ordinanza di palazzo Spada - potrebbe invocare la sospensione cautelare della delibera. La questione, complessa, della sostituzione di un componente del Cda della Rai proseguirà - comunque - nel giudizio di merito. (ANSA)

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